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 2009  aprile 25 Sabato calendario

GEDHUN CHOEKY NYIMA Tibet 25 aprile 1989. L’XI Panchen del Tibet scelto dal Dalai Lama • «Nessuno è in grado di dire se Gedhun Choekyi Nyima ha mai saputo delle manifestazioni che in tutto il mondo si tengono ogni 25 aprile, il suo compleanno, per chiederne la liberazione [

GEDHUN CHOEKY NYIMA Tibet 25 aprile 1989. L’XI Panchen del Tibet scelto dal Dalai Lama • «Nessuno è in grado di dire se Gedhun Choekyi Nyima ha mai saputo delle manifestazioni che in tutto il mondo si tengono ogni 25 aprile, il suo compleanno, per chiederne la liberazione [...] aveva solo sei anni quando sparì dal suo villaggio di Lhari, nella provincia di Nanghu in Amdo, assieme a madre, padre e fratello maggiore. Era il maggio del 1995, pochi giorni dopo la nomina che lo aveva reso celebre in tutto il mondo. La divinazione per la scelta del numero due del buddismo fu effettuata dall’attuale leader tibetano nella sua residenza d’esilio di Dharamsala, in India, all’inizio di quell´anno. Dopo elaborati rituali fece roteare tre palline di tsampa - farina d’orzo abbrustolita - dentro una grande scatola aperta, finché saltò fuori per tre volte lo stesso nome scritto in un minuscolo foglio impastato nell’orzo: Ghedun. Di lui circolarono subito le prime leggende, a cominciare dal miracolo avvenuto in grembo, quando recitò a sua madre un mantra sacro. Ma Pechino non si lasciò certo commuovere dall’ondata di emozione che attraversò l’intero Tibet. Reagì alla notizia mobilitando tutto il suo apparato istituzionale. Cinquanta emissari raggiunsero Tashilungpo, storica sede dei Panchen dal diciassettesimo secolo, e fecero arrestare il Lama che aveva effettuato i riconoscimenti in accordo con le indicazioni di Dharamsala, Chadrel Rinpoche. Al suo posto misero un laico che aveva partecipato alle storiche e crudeli sedute di ”autocritica” contro il decimo Panchen durante la Rivoluzione culturale, quando l’emanazione del ”Budda di Luce Infinita Amithaba” (questo il titolo del Panchen) fu costretto a marcire per molti anni nelle prigioni cinesi. Poi prepararono una nuova lista di bambini tra i quali il figlio di due militanti del Partito di nome Gyiancain e la fecero approvare dai Lama fedeli. Molti si rifiutarono, ma nell’ottavo giorno dell’anno Maiale di Legno (29 novembre 1995), tra prostrazioni ai Budda e cerimonie, fu posta di fronte agli altari un’urna dorata che ha un valore storico importantissimo per la Cina. Venne infatti donata ai Reggenti del Tibet da un imperatore manchu nel diciottesimo secolo, proprio per infilarvi dentro non volgari palline di tsampa, ma dei bastoncini d’avorio con la stessa funzione divinatoria: la scelta del Dalai e del Panchen Lama. Secondo fonti del dissenso, quel giorno [...] uno dei tre bastoncini era più lungo, per facilitare il compito del sacerdote che lo avrebbe estratto dall’urna d’oro. Gyiancain - si dice - era già pronto dietro a una tenda per fare la sua comparsa nella sala del tempio e ricevere l’investitura formale, davanti a Lama, dirigenti del partito e membri del governo. Negli stessi giorni il povero Ghedun subiva una sorte assai diversa e ancora oggi misteriosa, diventando il più piccolo prigioniero politico del mondo. [...]» (Raimondo Bultrini, ”la Repubblica” 25/4/2009).