Eva Cantarella, Corriere della Sera 23/4/2009, 23 aprile 2009
Le donne romane andavano pazze per i gladiatori. Per esempio le iscrizioni sui muri di Pompei dicono che il trace Celado faceva «sospirare le ragazze», mentre il reziario Crescente era «il medico notturno delle ragazze»
Le donne romane andavano pazze per i gladiatori. Per esempio le iscrizioni sui muri di Pompei dicono che il trace Celado faceva «sospirare le ragazze», mentre il reziario Crescente era «il medico notturno delle ragazze». Giovenale nella sua satira sulle donne racconta di una certa Eppia, che aveva abbandonato casa e famiglia per seguire un gladiatore di nome Sergetto, che attendeva «con quel braccio spezzato il suo congedo; / e molti sfregi avea nel volto, e il ciuffo / diradato dall’elmo, e in mezzo al naso / un grossissimo porro; e un male acuto / gli facea sempre gocciolare un occhio».