Fabio Cavalera, Corriere della sera 24/4/2009, 24 aprile 2009
LONDRA, TASSE-BLITZ E PRELIEVO SUI RICCHI
Sorpresa. Le previsioni per il 2010 e il 2011 volgono al bello. L’economia britannica tornerà a crescere dell’ 1,25 e del 3,5% con un consistente pacchetto di aggiustamenti a sostegno delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie, con un ricorso straordinario all’indebitamento pubblico (175 miliardi di sterline nel 2009, 173 miliardi nel 2010, 130 nel 2011), e con un inasprimento della imposizione fiscale per le fasce di reddito sopra le 100 mila sterline. Ma i conti bisogna farli col presente che significa recessione (meno 3,5% del Pil), la peggiore dal ”45 per ammissione di Alistair Darling il Cancelliere dello Scacchiere, arretramento produttivo e disoccupazione. La realtà impone una raddrizzata senza precedenti per «potere garantire ai giovani un futuro di tranquillità». Il governo laburista, presentando il Budget 2009, gioca le sue carte di credibilità nei confronti di un elettorato affascinato dal nuovo corso conservatore, e scommette sull’ottimismo passando dalle forche caudine di una manovra di emergenza. Il dilemma politico di fondo era come distribuire il peso della ripresa.
stato risolto in modo che tutti abbiano da pagare qualcosa ma molto di più i redditi alti. Da settembre aumenta del 2% il costo della benzina. Nel 2010, nel 2011, nel 2012 e nel 2013 ci saranno altri incrementi dell’1%. Crescono anche del 2% e da subito, dalla mezzanotte, sigarette e alcolici. Pesante la scure per i più ricchi: sopra le 100 mila sterline diminuiranno le detrazioni fiscali e sopra le 150 mila l’aliquota passerà (dal 2010) dal 40 al 50%. Il governo prevede un pacchetto di misure per l’occupazione (un fondo speciale di 1,7 miliardi di sterline e la garanzia del lavoro o di un corso di riqualificazione per i giovani fra i 18 e i 25 anni), della casa (un fondo di 600 milioni di sterline per 10 mila nuove costruzioni), delle imprese (un altro fondo di 750 milioni di sterline per investimenti strategici).
Attenzione particolare al capitolo «verde»: la crescita industriale dovrà essere a basso contenuto di emissioni. L’impegno è di ridurre, da qui al 2020, del 34% i gas serra. La spesa immediata, per il 2009 e 2010, sarà di 1,4 miliardi.
Un budget con un record storico: nel giro di due anni il debito pubblico sfonderà le barriere. Dal 40% del pil salirà fino al 79%. Per poi cominciare a stabilizzarsi. Ma chi governerà le finanze nel 2013?