Mario Porqueddu, Corriere della sera 24/4/2009, 24 aprile 2009
VERDE E PISTE CICLABILI I TERREMOTATI IN 15 «CAMPUS»
Case per 13 mila persone. Abitazioni antisismiche, sostenibili ed eco-compatibili. Il ministero dell’Economia ha stanziato 700 milioni ma il governo pensa di poterle realizzare con 500 e in soli cinque o sei mesi.
« una gara dissennata. Dettata da una visionaria, lungimirante follia», dice il premier. Ma per lui quello che si consuma durante la conferenza stampa all’Aquila ha soprattutto il sapore di un ritorno al futuro. Silvio Berlusconi immagina la ricostruzione delle aree terremotate e quando la descrive rimette i panni dell’uomo che un giorno creò Milano 2. «Io come urbanista sono destinato a usare la stessa formula: case che attorno abbiano tutto e sistemi di costruzione avanzati». L’idea è quella di abitazioni circondate dal verde, da strade per pedoni, auto e ciclisti, e da negozi. Non si parla più di new town. Quelli annunciati sono piuttosto interventi a macchia di leopardo in corrispondenza di singole zone colpite e distrutte dal sisma, dove verranno realizzate grandi piastre di cemento armato antisismiche che, non appoggiando direttamente sul terreno, dovrebbero essere in grado di sopportare eventuali scosse di terremoto.
Del centro storico aquilano, per adesso, non si sa che cosa sarà: lì sopra i vigili del fuoco stanno ancora spostando macerie, ripulendo il territorio, puntellando. Le nuove case, invece, dovrebbero sorgere in frazioni come Onna e Paganica, oppure nei quartieri più moderni dell’Aquila, fuori dalle mura. I tempi li detta un consulente della Protezione civile che collabora alle verifiche sui terreni: «Fra una o due settimane si iniziano a fare le piattaforme, intanto si costruiscono le parti prefabbricate. Poi, in due mesi e mezzo, si assembla». Le piattaforme poggeranno su pilastri dotati di isolatori sismici e lì sopra nasceranno palazzine a tre piani con appartamenti grandi in media 50 metri quadri. Il nuovo progetto chiude le polemiche: «Abbiamo lavorato sull’ipotesi della new town – dice Berlusconi – attirandoci nei giorni scorsi le critiche degli specialisti nella produzione di mostri urbanistici. Ora abbiamo individuato 15 aree e costruiremo strutture che potranno sopportare qualsiasi scossa di terremoto ». Il governo immagina case a basso consumo, equipaggiate con pannelli fotovoltaici o per il riscaldamento dell’acqua, e magari con sistemi di bio-energia. Perché pare ci sia anche una piccola svolta verde, in questo piano. Oltre che una risposta a uno dei bisogni più avvertiti all’Aquila: edilizia per studenti.
Qui tutti dicono che senza università non riparte la città. E le case descritte ieri, quando le famiglie torneranno in abitazioni in muratura, sono destinate a formare campus universitari.
L’annuncio arriva mentre il direttore generale della Cassa di risparmio della provincia dell’Aquila, Rinaldo Tordera, presenta un progetto da 40 milioni di euro per la costruzione di strutture accademiche. Lo finanzia Carispaq, che ha messo a disposizione un suo terreno a Coppito, vicino all’ospedale San Salvatore, sede della facoltà di Medicina, e al palazzo che prima del sisma ospitava Scienze, Matematica e Fisica: 3.000 studenti e 140 docenti. La scommessa è ridargli uno spazio dove lavorare in 24 mesi: 6 per il progetto e 18 per la realizzazione. Filippo Del Vecchio, direttore generale dell’ateneo, mostra il disegno di tre grandi blocchi destinati alla didattica e alla ricerca. Il futuro passa di lì.