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 2009  aprile 24 Venerdì calendario

STAINO CON VENDOLA, ARRIVA L’ESPULSIONE "MA IO CORRO CONTRO IL PD PER AIUTARLO"


Sergio Staino insiste: «Mi candido contro il Pd per favore un favore al Pd». Ma il partito fiorentino, a norma di statuto, si prepara a buttarlo fuori. E lui, per restare, farà appello a Dario Franceschini. Il padre di Bobo, socio fondatore del nuovo partito e sostenitore di Lapo Pistelli sindaco, scende in campo per le Europee con Sinistra e Libertà. «Cosa c´è di male? Li voglio solo aiutare a raggiungere il 4%. Punto ai voti della gente del Pd che rischia di astenersi o votare Di Pietro».
«Sergio si è messo fuori da solo» replica il segretario metropolitano Simone Naldoni, che ieri mattina ha fatto un giro di telefonate per capire che aria tirava nel partito. E consultare i vertici nazionali, tramite il segretario regionale e membro della direzione Andrea Manciulli. «Lo sconcerto è diffuso, fare concorrenza al Pd per aiutarlo non ha senso, e infatti lo statuto prevede che chi si candida in altre liste venga espulso». Qualcuno immagina che per Staino si possa fare un´eccezione, non solo per tenersi Bobo, ma anche perché si tratterebbe, nel suo caso, di un tradimento a fin di bene? Manciulli è chiaro: «Mi dispiace molto per Sergio, ma quando si sta in un partito siamo tutti uguali». Niente gesti bruschi, però, buttare fuori non vuol dire un calcio nel sedere. «Per prima cosa», spiega il segretario fiorentino, «cercheremo di capire che intenzioni ha davvero Sergio, ci muoveremo soltanto a candidatura formalizzata». Quello che si vuole evitare è di creare un caso nazionale, con evidenti rischi di immagine. A questo scopo si cercherà di sfruttare la presenza, nel territorio fiorentino, di altri, potenziali, piccoli casi analoghi (militanti del Pd che puntano a liste civiche a Sesto, Vicchio, Greve). Se non ci saranno stati ripensamenti, una volta depositate le liste nei rispettivi Comuni i "rei" verrebbero deferiti tutti insieme. E Staino risulterebbe uno dei tanti.
Lui, però, non ha nessuna intenzione di subire: «Ah sì? E io farò ricorso alla direzione nazionale e a Franceschini» annuncia. «Io mi sento del Pd, a Vendola l´ho detto chiaro: non chiedetemi di prendere la tessera, vi aiuto ma dopo torno a casa». E se la porta sarà sbarrata? «Sarà bello vedere un Pd con la Binetti dentro e Bobo fuori». E poi, «con tutta questa deregulation e con tutto il casino che ci abbiamo, possibile che diventi un caso solo questo? Che tristezza, vedere il mio partito che a grandi problemi politici, è capace di rispondere solo a norma di statuto…».