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 2009  aprile 24 Venerdì calendario

CORSIVI - NE AZZECCANO MAI UNA - DI FRANCO BECHIS


Vi ricordate i mutui subprime americani? «La crisi è seria, ma difficilmente si trasformerà in una crisi finanziaria (...) L’economia continua a crescere rapidamente. La crescita consente agli investitori di assorbire le perdite ed evita che il contagio si diffonda». Parola di Francesco Giavazzi, sul Corriere della Sera del 4 agosto 2007. Alla stessa data Tito Boeri su Repubblica accusava i risparmiatori delle turbolenze sui mercati: «Alla radice c’è la bassa alfabetizzazione delle famiglie», che non sanno calcolare i loro debiti. Analisi strampalate. Previsioni mai azzeccate. La crisi ha sollevato il velo sugli economisti: sono un bluff. Lo denuncia impietosamente un clamoroso libro di Marco Cobianchi, giornalista di Panorama, che uscirà il 27 aprile.
Certo, a catastrofe non annunciata poi esplosa, molti di loro hanno alzato le barricate. Come Giangiacomo Mardozzi e Marco Onado che insieme hanno scritto "E’ fuorviante pensare che la funzione degli economisti fosse quella di prevedere la crisi esattamente nelle forme e nelle dimensioni che ha assunto". Quindi, d’ora in avanti è d’obbligo non farsi "fuorviare" da qualsiasi loro vaticinio.
Va bene, nessuno ha capito o anticipato quel che stiamo vivendo in questi mesi. Ma anche quando non si tratta di fare gli indovini, lo spettacolo è desolante: i più grandi e rispettati economisti italiani e internazionali fanno una fatica terribile a mettere d’accordo le loro idee con se stessi, ormai tragicamente travolti da una realtà che non comprendono.
La vera chicca del libro-denuncia è una lettera di un operaio, il signor Gaetano Romano che si era sciroppato su La Voce.info una serie di articoli delle più grandi firme sul fallimento delle banche e finanziarie Usa: "Gentile professore Giavazzi, sono solo un metallurgico con scarse cognizioni di economia. Sarei grato se venisse spiegato perché lasciare fallire la Lehman dimostra la vitalità del capitalismo mentre i salvataggi di Bear Stearns, Freddy & Fannie o Aig... pure. Non ho alcun intento polemico, ma solo tanta confusione".
E’ Cobianchi a sintetizzare in poche righe (con tutte le citazioni a supporto) cosa aveva provocato la confusione del povero metallurgico: "Prima Giavazzi ha affermato che non ci sarebbe stata la crisi, poi ha detto che ce ne era un po’, poi dirà che per superarla bisogna dare più soldi alle banche, ma esulta se una banca fallisce, poi ha detto che ci siamo, possiamo fare fallire anche la più grande assicurazione del mondo e infine, quando invece viene salvata, ha detto che tutto sommato hanno fatto bene a salvarla". Amen.