[1] Francesca Fornario, Novella 2000, n. 18, 30/04/2009, pp. 26-27 [2] Enzo DཿAntonio, Novella 2000, n. 18, 30/04/2009, pp. 26-27, 30 aprile 2009
Francesca Fornario. Rivelazione tv ad Annozero, dove ha sostituito il vignettista Vauro, allontanato dal programma per via delle vignette sul terremoto in Abruzzo
Francesca Fornario. Rivelazione tv ad Annozero, dove ha sostituito il vignettista Vauro, allontanato dal programma per via delle vignette sul terremoto in Abruzzo. Il Giornale ha scritto che fa più ridere dell’originale. *** «L’attrice Francesca Fornario». Attrice?! […] La prima volta che sono salita su un palco per recitare le mie battute è stato l’estate scorsa alla Festa dell’Unità, o come cavolo si chiama adesso (Festa della Fusione Fredda?), e per vincere l’emozione ho dovuto bere una birra, pur essendo così astemia da ubriacarmi mangiando un babà. «La comica Francesca Fornario». Vabbè, al limite. «Vignettista precaria di AnnoZero, lavoratrice a cottimo per Santoro & co. Capello corto, biondina»… Biondina?! Be’, è Il Giornale: di un uomo non scriverebbero mai «Biondino». Tranne che di Santoro. […] Il senso è che nessuno ha capito bene cos’è successo quella sera, e come sono capitata lì. Ho conosciuto Michele Santoro e Vauro a settembre, alla premiazione del Premio Satira Politica Forte dei Marmi. Ero con Sergio Staino e i colleghi di ”Emme”, l’inserto satirico dell’Unità, che ha chiuso a gennaio. Quando siamo saliti sul palco per ritirare il premio come miglior giornale satirico ho detto qualche battuta, tipo che eravamo orgogliosi di aver soffiato il premio a Panorama. Poche settimane dopo mi chiamano dalla redazione di AnnoZero per invitarmi in trasmissione. In onda, spiego quali sono i campanelli d’allarme per un lavoratore precario […]. Dopo la diretta Vauro mi dice: «Ehi, ma tu sei la nuova Buster Keaton». Perché faccio ridere senza ridere mai. […] Dopo qualche settimana mi invitano a tornare una seconda volta. Tra gli ospiti c’è Pier Ferdinando Casini. Gli dico che vorrebbe dare un bonus a chi mette su famiglia, e due bonus a chi ne mette su due. Dopo due secondi sorride a denti stretti. Quei due secondi valgono tutto il mio lavoro (e quello di Casini). Della Valle, ospite in studio, viene a congratularsi: «Bravissima, ma chi ti scrive le battute?». Non mi sono mai sentita tanto avvenente. La scorsa settimana, 24 ore prima della trasmissione fatidica, mi contattano: «Ma tu verresti domani a leggere le vignette di Vauro?». «Sì, però inventiamoci una cosa, tipo che le spaccio per mie». Mi viene l’idea della telefonata, butto giù il testo, il giorno dopo sono in redazione per parlarne con Michele e il regista: «Potremmo fare che mentre sono lì che disegno mi squilla il telefono…». Qualche ora dopo andiamo in onda, senza provare niente. Finita la puntata, riaccendo il telefono. Un milione di chiamate. Telefona anche Vauro da San Pietroburgo: «Ehi, ancora tu?». «Grazie, sei stata bravissima, hai fatto una cosa meravigliosa: ho detto a Michele che per me mi puoi sostituire anche tutti i giovedì». «Purchè le vignette le disegni tu…» [1] *** «Non sono nata precaria. Ci morirò, però. D’altra parte non esistono satirici assunti. Sarebbe come dire un bancario free lance.» *** Gli inizi. «Sono giornalista professionista, e ho lavorato per vari giornali, tra cui Repubblica. Il primo e unico contratto a tempo indeterminato l’ho avuto con il giornale La tele diretto da Antonio Dipollina, che poi ha chiuso. […] Lavoravo a Sorrisi e Canzoni, dove mi occupavo di cartoni animati, poi ho ereditato una casa a Roma, da mia nonna, mi ci sono trasferita e ho deciso di provare a fare quello che mi piace: la vignettista satirica. Ho cominciato a collaborare con l’inserto dell’Unità, ”Emme”, e a scrivere pezzi e vignette. Ora scrivo per un programma di Rai 4, Sugo, per Ubaldo Cantani. E mi è capitato anche di recitare: Ubaldo fa il propinatore di concorrenti che appaiono sempre di spalle, e io sono una di loro. Una spalla, letteralmente». *** «La mia famiglia è orgogliosamente di destra, e quindi in teoria né mio padre né mia madre amano i vignettisti satirici: sovversivi di sinistra. […] Però mio padre è combattuto: non sa se essere più orgoglioso o indispettito. So che una battuta gli è piaciuta, quando mi dice: ”Non faceva molto ridere, quella”. E la ripete». *** Da giugno 2008 collabora con Novella con la rubrica di satira ”Gossip preventivo”. Sta scrivendo un libro per ragazzi per Mondadori.