Sergio Rizzo, Corriere della sera 22/4/2009, 22 aprile 2009
LA LUCE E I COMUNI MOROSI. CASERTA: 1524 BOLLETTE IN ARRETRATO
Millecinquecentoventiquattro. il numero di fatture scadute che il Comune di Caserta deve pagare all’Enel. Per un totale di 870.369 euro, al 16 aprile 2009. Ognuna di queste bollette sta sulle spalle di 49,3 cittadini. Ma aspettate a stropicciarvi gli occhi. Nella provincia casertana c’è chi è messo perfino peggio del capoluogo. Il Comune di Maddaloni, per esempio, ha con l’Enel un conto aperto di 790.204 euro. Per la bellezza di 1.414 fatture scadute. Vale a dire, una per 26,5 abitanti. E che dire di Mondragone? Lì il Comune ha «soltanto» 1.079 bollette scadute, per un totale di 608.106 euro. Ma il conto procapite è ancora più salato, visto che ce n’è una per 22,4 mondragonesi.
Certamente, nessuno di questi è in grado di battere San Vitaliano, che deve far fronte a una fattura Enel scaduta per 7,6 abitanti. Ma le 733 bollette da pagare che questo Comune, stavolta nella provincia di Napoli, ha sulla scrivania, sono soltanto un’altra piccola goccia nel mare, immenso, di questo ulteriore paradosso.
Probabilmente l’Enel, società controllata dallo Stato, è il più grosso creditore della clientela «pubblica ». Il primo pagamento che un Comune in difficoltà o un ente pubblico in debito d’ossigeno, oppure un ufficio statale nei guai con i denari sospende è quello delle bollette della luce o del gas. Ben sapendo che il distacco dell’utenza è pressoché impossibile. Così, alla fine del 2008, il gruppo amministrato da Fulvio Conti aveva 520 milioni di crediti con la Pubblica amministrazione: 230 milioni per la luce e 290 milioni per il gas. Con situazioni che definire incredibili è poco.
L’Ente acquedotti siciliani, per esempio. Sempre al 31 dicembre del 2008 doveva versare all’Enel 16 milioni 647 mila euro: non pagava da tre anni e mezzo, esattamente dal luglio del 2005. L’Eas è in liquidazione dal 2004 ma continua di fatto a gestire la normale attività. Con un particolare: ha i soldi per pagare gli stipendi ma non quelli per pagare i fornitori. Il Comune di Modica aveva invece un debito con l’Enel di 6 milioni 167 mila euro. Non pagava dal 2006.
Ma l’elenco dei morosi è davvero lunghissimo e sorprendente. Al 5 febbraio scorso il consorzio acquedottistico marsicano doveva pagare quasi 3 milioni di euro. La Questura di Perugia, 69.759 euro. Quella di Brindisi, 78.931 euro. L’istituto tecnico per geometri di Serra San Bruno, 60.299. La Guardia di finanza di Salò, 5.502. La polizia stradale di Salò, 7.176. La prefettura di Biella, 52.892. I Vigili del Fuoco di Dalmine, 11.538. La polizia di frontiera di Tarvisio, 46.666. I pompieri di Treviso, 50.993. L’Università di Bari, 192.750. L’Asl di Bari, 189.565. Il consorzio di bonifica dell’Alta Val D’Agri, 505.946. Il Provveditorato alle opere pubbliche della Basilicata, 11.171. Il consorzio di bonifica integrale Sarno, 333.719. Nell’elenco c’era anche la Questura dell’Aquila, con bollette scadute per 158.737 euro.