Stringa Giovanni, Corriere della sera 21/4/2009, 21 aprile 2009
IL FISCO ITALIANO? NASCE CON UNA PATRIMONIALE
Il fisco italiano è nato sotto il segno di un’ imposta patrimoniale. Quasi 150 anni fa, agli albori dello Stato italiano, «era una patrimoniale il prelievo fiscale più importante: l’ imposta fondiaria», racconta Massimo Baldini, docente di Economia pubblica all’ università di Modena. L’ Italia, allora, era un Paese agricolo, ma successivamente il gettito della fondiaria «iniziò a diminuire in modo continuo - aggiunge Baldini - e la patrimoniale venne scalzata nel ruolo di prelievo più importante dall’ imposta di ricchezza mobile, una sorta di antenato dell’ Irpef». E oggi si trovano all’ estero gli esempi di patrimoniale più citati dai manuali di scienza delle finanze o, semplicemente, più corposi in termini di soldi. Ci sono gli Stati Uniti, dove il gettito dagli immobili vale circa 250 miliardi di dollari l’ anno, contro i 10 miliardi della nostra Ici, quando ancora non c’ era l’ esenzione per le prime case, secondo le stime di Baldini. In Francia, invece, c’ è l’ «imposta di solidarietà sul patrimonio», messa in piedi dai socialisti di François Mitterrand nel 1989: un prelievo sui contribuenti sopra gli 800 mila euro ma, commenta Baldini, tanto le aliquote quanto il gettito sono molto bassi. All’ elenco non potevano poi mancare i Paesi scandinavi, antesignani nelle politiche per la distribuzione della ricchezza: in Svezia e Norvegia, per esempio, esistono delle imposte sul patrimonio finanziario.