Giulio Tremonti, Corriere della sera 22/4/2009, 22 aprile 2009
TREMONTI: PATRIMONIALE? IN ITALIA UN’ECCEZIONE
Caro Direttore, ho letto e con grande interesse l’articolo pubblicato ieri sul Corriere sotto il titolo: «Il fisco italiano? Nasce con una patrimoniale». In particolare si legge nell’articolo che: «Il fisco italiano è nato sotto il segno di un’imposta patrimoniale».
«Quasi 150 anni fa, agli albori dello Stato italiano, era una patrimoniale il prelievo fiscale più importante: l’imposta fondiaria, racconta Massimo Baldini, docente di Economia all’Università di Modena». Non ne sono del tutto convinto. vero che l’imposta fondiaria è stata una delle grandi imposte che hanno finanziato l’«unificazione» dello Stato italiano, ma non mi risulta che fosse un’imposta patrimoniale.
Al proposito e per tutti si legga Einaudi, Corso di scienza delle finanze, Torino 1916, pagina 360, dove l’imposta fondiaria viene inclusa nella Parte seconda, destinata appunto alle: «Imposte italiane sui redditi»!
Un’imposta che insisteva sul reddito dunque, e non sul patrimonio, se pure su di un reddito a sua volta fondato su di un fattore produttivo «capitale», come si diceva allora.
Nello stesso senso, ancora Einaudi, Il sistema tributario italiano, Torino 1939, pagina 54 (cfr. tabella allegata). Ancora nello stesso senso Einaudi, La terra e l’imposta, Torino 1942, pagine 15 e 16. Come concludere? Nel sistema fiscale italiano l’imposta patrimoniale non è mai stata la regola, ma semmai l’eccezione (se pure un’eccezione importante, come ad esempio nella vecchia imposta sulle società); non è mai stata l’imposta principale, ma semmai solo una forma di imposizione residuale; non ne è stata il principio e - ad occhio e croce non ne sarà neppure la fine.