Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 22 Mercoledì calendario

Manuel Trevor

• Cape Town (Sudafrica) 31 gennaio 1956. Politico. Ministro delle Finanze sudafricano • «[...] il “gemello diverso” della leadership dell’Anc. Zuma e Manuel si incontrarono per la prima volta nel 1990, quando a Manuel è affidato il compito di “scortare” Zuma appena rientrato dall’esilio per iniziare le negoziazioni segrete con il regime dell’apartheid. Due storie simili di povertà e impegno politico, più pacato e a livello locale quello di Manuel, più urlato e a livello nazionale quello di Zuma. Nel 1996 Manuel viene nominato ministro delle Finanze da Mandela. Di economia non sa nulla, la prima uscita di fronte ai giornalisti è un disastro, i mercati puniscono l’inesperienza e lui perde di nuovo la pazienza. L’assestamento dura qualche mese, nello sconforto internazionale. Poi Manuel non soltanto rassicura tutti, ma li sorprende, come racconta il Wall Street Journal. Controlla la spesa pubblica per ripagare il debito enorme, tira giù l’inflazione, costruisce riserve straniere, privatizza le aziende principali e non aumenta le tasse (e nemmeno le barriere protezionistiche). Manuel inaugura così tredici anni di crescita costante. Il mondo del business si fida soltanto di lui L’ascesa di Manuel va di pari passo con il declino di Zuma, che è sì vicepresidente di Mbeki, ma nel 2005 è costretto a dimettersi quando il suo consulente finanziario è condannato a 15 anni di prigione. Al congresso del dicembre 2007, quando andò in scena lo scontro tra Zuma e Mbeki per la leadership dell’Anc, s’è svolto anche il duello finale tra Zuma e Manuel. [...] Quando Mbeki lascia, anche Manuel si dimette. La Borsa di Johannesburg perde il 4 per cento, e in poco tempo il portavoce di Manuel fa sapere che il ministro vuole servire in un’altra amministrazione. Il mondo del business sudafricano (e no) considera Manuel il garante della prosperità del paese, ancor più in un momento recessivo come questo. [...]» (“Il Foglio” 22/4/2009).