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 2009  aprile 22 Mercoledì calendario

L’ITALIA RAZZISTA SI COMMUOVE PER IL ROM


Mentre i centoquarantacinque profughi della Pinar sbarcavano a Porto Empedocle, dopo uno snervante braccio di ferro tra Italia e Malta su chi dovesse accoglierli, entrava in porto anche la nave del Grande Fratello. E il Paese ”razzista” (il nostro, secondo qualcuno), incoronava il suo clandestino, o meglio il ”migrante” per usare un termine più corretto, cioè catto-comunista.

Canale 5, e gli italiani grazie al televoto (pare), celebravano l’antiberlusconismo con la vittoria di Ferdi il rom, giunto nel nostro Paese a bordo di un gommone più di dieci anni fa. Nato nel socialismo sociale, rinato nel reality sociale.
Reality sociale

Ferdi Berisha (Berisa), che dice di essere venuto dal Montenegro ma si chiama come il presidente dell’Albania e forse è stato eletto nello stesso modo. Una vittoria che piacerebbe alla Caritas o alla comunità di Sant’Egidio. Certo non una vittoria non razzista. Come tutta questa edizione del programma della tv del premier. Con il panettiere bergamasco, in eterna seconda posizione, ad incarnare la working class come in un film inglese di Ken Loach, ci mancava il precario del call center per far felice anche Virzì, però ha finito con l’essere precaria quella di Alitalia. E poi l’amatissima lesbica Siria… Sì, insomma, tutta la tastiera zapateriana-almodovariana-veltroniana è stata suonata ad alto volume. L’antiberlusconismo, appunto.

La tv della pubblicità a chili che finisce con dar lezioni di bontà, la tv nata dal Drive In che, ha finito col penalizzare la settima di reggiseno Cristina, quella che ha reso la vita del papà carabiniere un inferno per tutta la sua permanenza nella Casa, a furia di parlare di ”falli”, forme e misure. La Casa, appunto, che gli italiani hanno dato a uno zingaro. Ci tocca mandar giù anche questa: ”l’amare Montenegro”. Si becchino ”sta sviolinata zigana, quelli che ci danno dei razzisti.
Soldi e applausi

Noi abbiamo fatto vincere il rom nel nostro reality più importante. Forse gli italiani l’hanno fatto semplicemente perché Ferdi era molto meno antipatico di Gerry il non vedente o di Gianluca, il napoletano-americano. Forse perché nel suo turbolento destino c’era scritto un risarcimento che a Marcello tocca ancora aspettare. Anche se sa fare il pane, se si è licenziato per partecipare al gioco, se il suo papà non l’ha voluto.

Forse Ferdi e Marcello sono arrivati in finale perché il pubblico del nostro Paese li ha giudicati più sinceri, o meno fasulli degli altri. Ma di certo non è stato un problema, per gli italiani, far vincere il rom. Se fosse stato odioso, c’è da augurarsi, il televoto l’avrebbe cacciato via prima. Ma non perché è un ex scafista.

A Ferdi sono stati consegnati pure trecentomila euro di premio, così può comprarsi una casa davvero. Eppure a nessuno è venuto in mente di intonare in coro i versi storpiati della Zanicchi ”prendi questa mancia zingaro”. E a proposito di cori e del ”rebelot” montato sabato scorso alla fine di Juventus-Inter sul ”caso Balottelli”, gli juventini gli hanno dato del negro, è vero. E non è stata una bella cosa, ma forse, più che per convinto razzismo, l’hanno appellato a quel modo perché è un diciottenne talentuoso, milionario e maleducatissimo. Che litiga con tutti e rischia di mandare a ramengo la sua fortuna. Se fosse stato bianco gli avrebbero dato del ”pirla”. Ma si sa, i ragazzi della curva non vanno giù di sottigliezze. La carnagione aiutava, gli insulti son partiti.
Gli amici di Fini

Ieri, della vittoria di Ferdi, si è compiaciuta persino la fondazione ”Farefuturo” presieduta da Gianfranco Fini. Parlavano di ”lezione di civiltà” da parte del format più odiato dai radical, si compiacevano del fatto che gli italiani non avessero approfittato dell’arma del televoto ”per impallinare” Ferdi regalando i loro istinti a una ”giustizia sommaria”.

La verità è che avremmo potuto risarcire di un’infanzia avariata uno qualsiasi dei reclusi di Cinecittà, ma alla fine abbiamo risarcito lui. Il rom che si è impacchettato il bergamasco e il napoletano. Con Ferdi finisce l’era dei gommoni, in un certo senso. Adesso ha detto di voler studiare medicina o psicologia, di voler continuare a fare il cuoco, di voler provare a fare l’attore ma anche di volerci provare con Francesca e con la beneficenza alla sua gente. Un eccesso di volontà e un’abbondanza improvvisa che già gestisce a fatica, almeno verbalmente. Ma c’è da capirlo. Tocca farle sedimentare le vittorie. Soprattutto le vittorie. Dopo un bel sonno, già avrà le idee più chiare. che ieri, all’ora delle prime interviste, la nave, la sua nave era appena entrata in porto.