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 2009  aprile 22 Mercoledì calendario

STREGAMI MA DI LIBRI SAZIAMI

Antonio ScuratI, da buon intellettuale non guarda mai la tv, MA sogna il premio Strega, al quale si è autocandidato - A CHE SERVE INTERNET? A SALVARVI DAI PREMI LETTERARI: DALLO GRINZANE ALLO STREGA...
1 - Scurati e l’Apocalisse di Giacobbo
Riccardo Chiaberge per "Il Sole 24 Ore"

Non contento di turbare i sonni degli abbonati Rai con le sue scorribande fanta-archeologiche da Indiana Jones di Trastevere, il conduttore di «Voyager» Roberto Giacobbo tenta di nevrotizzare anche il popolo dei lettori con un volume dal rassicurante titolo ’2012: la fine del mondo?’ (Mondadori).


CHIABERGE
«Secondo il calendario Maya - spiega il risvolto di copertina - il 21 dicembre del 2012 arriverà la fine del Lungo Computo e della Quinta Era: la fine del mondo. O almeno del mondo come lo abbiamo conosciuto fino a ora». Fino a ora? Vuol dire che non ci saranno più trasmissioni come Voyager, o gli «happy hour» o le auto parcheggiate sui marciapiedi? In tal caso, ben venga la fine del mondo.

« come se i miti e le saggezze di popoli lontanissimi nel tempo e nello spazio volessero suggerirci qualcosa di incredibilmente simile - pontifica il guru Giacobbo. - La costruzione delle piramidi di Giza e della Sfinge, così come quella di templi cambogiani e andini, oltre ovviamente alla piramide Maya di Kukalkán, sembrano legate da un misterioso filo rosso».
Quello stesso filo, ci permettiamo di osservare, si prolungherebbe fino alle piramidi dell’Expo di Milano 2015, se non fosse che con tutta probabilità non arriveranno neppure al piano rialzato, causa sopravvenuta Apocalisse.


ANTONIO SCURATI
Il protagonista del nuovo romanzo di Antonio Scurati "Il bambino che sognava la fine del mondo" (Bompiani), è evidentemente un patito di «Voyager». L’autore invece, che da buon intellettuale non guarda mai la tv, più che la fine del mondo sogna il premio Strega, al quale si è autocandidato. Possiamo comprendere la sua impazienza. Se ha ragione Giacobbo (e non abbiamo motivo di dubitarne, considerata la sua audience), abbiamo solo tre anni di tempo. Nel 2013 potrebbe ancora esserci il mondo, ma lo Strega, sarà sempre lì?

2 - Il blog porta la democrazia (allo Strega)...
Riccardo Chiaberge per "Il Sole 24 Ore"

La prima profezia è di Ronald Reagan, e risale al 1989: «Il Golia totalitario sarà abbattuto dal David del microchip». Censurare Internet dirà più tardi Bill Clinton -«è come cercare di inchiodare al muro un budino». E il suo successore George W.Bush, in un impeto di entusiasmo: «Immaginate se il Web prendesse piede in Cina: come si espanderebbe subito la libertà!».

La sirena del «cyber-ottimismo» ha sedotto perfino un businessman scafato come Rupert Murdoch:«L’avanzata delle telecomunicazioni -giurava anni fa -rappresenta una minaccia per i regimi autoritari in ogni parte del mondo» (salvo poi, subito dopo, piegarsi al ricatto delle autorità di Pechino che volevano oscurare le sue reti).


MARIO FORTUNATO
Contro questa sorta di «determinismo tecnologico» si schiera sulla «Boston Review» il politologo Evgeny Morozov: i prodigi di Web 2.0, dalla galassia dei blog a YouTube, da Googlea Facebook, sono armi a doppio taglio, che possono servire con uguale efficacia la causa della libertà e quella della repressione.

 vero che in Ucraina, in Birmania o in Zimbabwe, oppositori e attivisti dei diritti civili hanno usato questi strumenti per organizzare rivolte e denunciare soprusi, tanto che qualcuno ha parlato di «smart mobs» («masse intelligenti»). Ma è pure vero che i governanti cinesi assoldano commentatori online per fare propaganda al regimee nella Russia di Putin una compagnia privata legata al Cremlino filtra e manipola le notizie su Internet. E se i blogger iraniani o sauditi che scrivono in inglese rassicurano gli occidentali con i loro inni alla democrazia, quanti altri difendono in parsi o in arabo le idee degli Ayatollah e dei Fratelli Musulmani?

Meglio non farsi troppe illusioni sulle virtù taumaurgiche del «social networking». Ma anche se non riescono a buttare giù i tiranni con la T maiuscola, le tecnologie digitali possono fare parecchio male ai tirannelli che infestano tanti ambienti, a cominciare dai premi letterari. stato un video registrato sul telefonino da un domestico di Mauritius (e prontamente ripreso da vari siti internet) a dare il primo scossone all’impero del Grinzane Cavour.


GIULIANO SORIA
Ed è stato un blog, quello di Mario Fortunato, a denunciare le manovre in atto intorno allo Strega, spingendo il vincitore annunciato, Daniele Del Giudice, a un ritiro dignitoso (come peraltro la «Domenica» gli aveva suggerito) e aprendo la strada all’autocandidatura di Antonio Scurati e a una rosa di altri nomi, da Andrea Vitali a ben sette esordienti. Aveva ragione Reagan: il David Fortunato ha fermato il Golia Mondadori.
Dalle «smart mobs» alle «smart pens». Anche il Ninfeo di Villa Giulia vedrà la sua rivoluzione arancione?




[21-04-2009]