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 2009  aprile 21 Martedì calendario

SULLE SCHEDE TORNA L’UOMO QUALUNQUE


C’è chi ha ripresentato il simbolo dell’Uomo Qualunque: era andato così bene nel 1946, perché non sessant’anni dopo? E c’è chi punta sull’ultima tendenza del momento, il canale Youtube che va tanto di moda tra i giovani, e l’ha trasformato in partito. Ma poi c’è anche il Movimento autonomo autotrasportatori europei (con autoarticolato blu sullo sfondo). O ancora: Amo l’Italia/Non voto. Al ministero dell’Interno per due giorni hanno raccolto i simboli elettorali di chi intende partecipare alle elezioni. Ci sono i partiti veri e quelli inventati. Ma è bella così, la kermesse della democrazia. La libertà al potere (almeno per un giorno). E se si deve stare alla folla dei descamisados, la democrazia è in piena salute. Se alle Europee del 1999 furono 58 i simboli presentati, e 70 alle elezioni del 2004, questa volta sono stati 93.
Il dottor Cirillo, da solo, ha presentato ben cinque liste: Italia dei Malori, Italiani poca cosa?, Donne insoddisfatte e incomprese, Preservativi gratis, Partito impotenti esistenziali. Forza dell’Europarlamento o più banalmente della vetrina mediatica. Già, perché Giuseppe Cirillo, laurea di psicologia e ambizione di cineasta, con il titolo «Impotenti esistenziali» ci ha già girato un film e ora ha rimodulato lo slogan per un partito che corre alle Europee.
Nella gran folla dei 93, si nota che sono in ribasso ambientalisti o consumatori. Scomparsi o quasi i pensionati. Poche anche le liste con falce e martello. In grande spolvero, invece, chi si ispira ai concetti della Libertà e della Cristianità, epigoni del berlusconismo. E dunque: Italia Cristiana; Dcd-Destra cristianodemocratica; Pace Giustizia Libertà; Partito delle Libertà; Libertà e Solidarietà; Sacro Romano Impero; Destra Libertaria. Altra grande fonte di ispirazione, il grillismo: Recupero Maltolto; Zeitgeist/Non basta votare; Giustizia sociale/Mani Pulite; Parlamentare Indipendente; Casta Contro.
Degno di nota, infine, il neonato partito dei Poeti d’azione. Racconta il fondatore e ideologo, Alessandro D’Agostini: «La nostra è una lista di pressione. Sarei contento se i partiti mettessero la poesia e l’arte nei loro programmi perché è un dato di fatto che sono argomenti assolutamente trascurati. Siamo un popolo di eroi, di navigatori e di poeti, ricordate?».