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 2009  aprile 21 Martedì calendario

IL SUPER CHEF DEI TORTELLINI BOTTURA IN ITALIA BATTE TUTTI


Attovagliamo­ci e deliziamoci. Allora chi è il migliore? Non c’è storia, tocca ancora a «El Bulli» vincere a mani basse. Lo chef catalano Ferran Adrià è il re dei re. Lo «special one» dell’arte culina­ria. Uno che a 19 anni, marina­io, fu spedito a pulire le cucine e a pelare le patate. Però ci sa­peva fare, eccome, e così gli or­dinarono di mettersi al servi­zio personale di un ufficiale. «Signorsì, signore». Poi la fer­ma finì e Ferrand se ne andò in cerca di ragazze, in un po­sto dove i bikini sono partico­larmente colorati. E lì sulle spiagge e gli scogli della Cata­logna c’era un buon «ricove­ro » per pance vuote. Si chiama­va già «El Bulli». Il giovane chiese di lavare i piatti. Chissà come, forse lo aveva nel Dna, a folgorarlo per sempre e per for­tuna furono i piselli e le orate, le verdure e le pietanze. Nel gi­ro di 18 mesi, era lui a coman­dare. E la storia della cucina cambiò.

Si sa che le classifiche sono tante, quasi sempre serie ma diverse, perché ognuno ha il suo metro di giudicare il buo­no, l’ottimo e il sublime. I criti­ci possono litigare però su una cosa pare che non sia troppo da disquisire: Ferran Adrià me­rita l’Oscar. E anche ieri l’ha ot­tenuto alla cerimonia di «San Pellegrino world’s 50 best re­staurant ». La giuria, 700 fra chef e giornalisti dei cinque continenti, non ha esitato e l’ha incoronato. Secondo è l’in­glese Heston Blumenthal di «The Fat Duck». Il fatto che il suo ristorante sia rimasto chiu­so per un paio di settimane, causa diarree provocate miste­riosamente ai clienti, non gli ha tolto fama e rispetto.

Se di gara a squadre si può parlare, occorre sottolineare che agli Stati Uniti e alla Fran­cia spetta la medaglia d’oro (8 presenze fra i 50). Ma ferman­doci ai primi dieci non c’è par­tita: la Spagna (quattro su die­ci) è al top. E la povera Italia? Erano cinque, nel 2008, gli chef dell’eccellenza, sono ora sei, nessuno fra i dieci di testa. In ordine ascendente: Le Calan­dre, Dal Pescatore, Colombal Zero, Gambero Rosso, Cracco e, nuovo ingresso, da zero alla tredicesima posizione, l’Oste­ria Francescana. Miracoloso? Forse non c’è nemmeno da stupirsi se Massimo Bottura ha scalato a passo di corsa la graduatoria. Qualche anno fa, Adrià, passò dalle parti della Ghirlandina, a Modena, e tirò dritto verso la sua cucina. Un trionfo. Chiamò lo chef e lo in­vitò a un aggiornamento nel suo regno. E lì, il nostro Bottu­ra qualcosa dell’arte e del ge­nio, evidentemente, affinò.