Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 21 Martedì calendario

NUOVE CITTADINANZE I NUMERI RECORD DI LONDRA E PARIGI


I barconi alla deriva nel mare e le folle senza passaporto sono immagini e cifre dell’emergenza, dell’esodo dei «clandestini», che più colpiscono l’opinione pubblica. Ma se si guarda poi alle statistiche delle anagrafi, cioè all’immigrazione che chiede e ottiene di essere legalizzata, i Paesi in prima fila non sono l’Italia o Malta, ma quelli del Centro e Nord Europa: la Gran Bretagna (154.015 acquisizioni di cittadinanza nel 2006, secondo gli ultimi dati Eurostat) ha accolto e legalizzato circa il quintuplo degli immigrati stranieri rispetto all’Italia (35.266 acquisizioni, in maggioranza ottenute da immigrati marocchini, romeni, e albanesi); la Francia, pure; la Germania, circa il quadruplo; la Spagna poco meno del doppio. Da sole, Francia, Gran Bretagna, e Germania hanno concesso il 60% di tutte le ”cittadinanze” nazionali nella Ue.

Questi dati, sempre secondo l’Eurostat, fotografano anche il livello di integrazione favorito dai vari Paesi. Se nella Ue, in media, si registrano 1,5 acquisizioni di cittadinanza ogni 1000 abitanti, in Svezia si arriva a 5,7, in Belgio a 3, in Gran Bretagna a 2,5, in Francia a 2,3.

Poi si declina verso l’1,8 dell’Olanda, l’1,5 della Germania e della Danimarca, l’1,2 di Malta, lo 0,9 della Bulgaria, lo 0,8 della Finlandia. L’Italia sta a quota 0,6, con l’Ungheria. Chiudono la fila, a quota zero, Romania e Polonia.

Il quintuplo In Gran Bretagna e Francia legalizzato un numero di immigrati 5 volte superiore rispetto all’Italia