Alfonso Contrera, L’Espresso, 23 aprile 2009, 23 aprile 2009
ALFONSO CONTRERA PER L’ESPRESSO 23 APRILE 2009
Il teatrino chiamato Petruzzelli Il sindaco Emiliano pronto a tutto pur di riaprire dopo 18 anni. Bondi replica: non è ancora a prova di rogo
Bruciò tutto, la notte del 27 ottobre 1991. Il palcoscenico, la platea, i palchi, crollò persino la cupola, fu un falò di stucchi e di ricordi gloriosi. Si salvò soltanto il foyer, che praticamente rimase intatto. Sono passati quasi 18 anni e il teatro Petruzzelli di Bari è ancora fermo lì, al fuoco: non più, però, quello appiccato da malavitosi locali, come accadde nel 1991. Adesso è la volta di un fuoco di polemiche alimentate dalla burocrazia e soprattutto dalla politica. Dopo più di dieci anni e 70 milioni di euro di soldi pubblici utilizzati per la ricostruzione (nonostante il teatro sia ancora di proprietà privata), il Petruzzelli è stato interamente ricostruito.
I lavori sono terminati quattro mesi fa, il teatro è finito, bello, bellissimo, imponente nelle decorazioni e modernissimo nelle macchine sceniche. Ma è ancora chiuso. "Colpa dei gufi reali: i ministri Sandro Bondi e Raffaele Fitto stanno privando i baresi del loro teatro per ragioni meramente elettorali", attacca il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che è arrivato al punto di proporre l’affitto della struttura da parte del Comune pur di ottenere una prima in tempi brevi. "Menzogne: non si apre per una ragione tecnica", risponde il ministro dei Beni culturali. Qual è il problema? Bondi ha dato ordine al commissario alla ricostruzione del Petruzzelli, Angelo Balducci, di non consegnare (come invece prevederebbe il contratto) le chiavi del teatro alla Fondazione lirico sinfonica, presieduta dal sindaco: "Non può entrare nessuno, perché potrebbe essere pericoloso". L’ultima puntata nella saga di questo teatro che i tecnici chiamano ’Las Vegas’ - perché tutto è identico all’originale ma nulla è originale - l’hanno scritta i vigili del fuoco, negando l’agibilità. Il problema, per loro, è l’unica parte autentica: il foyer. A strappare un sì dei vigili non è bastata nemmeno la perizia dalla Hughes associates Europe di Milano, emanazione del leader mondiale nella ’Fire Science’, che testimoniava con una simulazione elettronica come il nuovo Petruzzelli fosse a prova di fiamme. "Una perizia lacunosa", hanno replicato i vigili. "E sono pronto a portare in tribunale chi dice che dietro la nostra decisione ci siano altre ragioni rispetto a quelle tecniche", ha aggiunto il comandante provinciale Giovanni Micunco, la cui moglie è una dirigente locale del centrodestra. Il sindaco Emiliano ha provato allora ad aprire in deroga, piazzando e pagando vigili per controllare il foyer durante la rappresentazioni: così si fa da anni al Piccinni, l’altro teatro comunale. Ma per il Petruzzelli non si può. "L’intento politico è chiaro", spiega l’assessore regionale alla Cultura, Silvia Godelli membro della Fondazione. "Per questo secondo me bisogna battere altre strade". La Regione è capofila di una battaglia per l’esproprio. Oggi infatti il Petruzzelli è di proprietà della famiglia Messeni Nemagna: la Consulta ha annullato l’esproprio deciso nel 2006 dal governo Prodi. "Siamo in presenza di un bene privato costruito con fondi pubblici. assurdo". commenta l’assessore della giunta Vendola.
Mentre in scena va questa commedia, la città assiste delusa, quasi rassegnata. E convinta che prima delle elezioni di giugno, quando il sindaco uscente Emiliano, segretario regionale del Pd, sfiderà l’ex primo cittadino Simeone Di Cagno Abbrescia, parlamentare Pdl, non accadrà nulla. Certo, se Emiliano fosse sconfitto nelle urne, già sono in molti a ipotizzare un’inaugurazione in pompa magna per fine settembre, con Silvio Berlusconi in persona a tagliare il nastro e un concerto solenne di Riccardo Muti. Intanto il portone del Petruzzelli resta sbarrato ma un cartello assicura invece che il bar è pronto ad aprire. Questione di giorni.