G. Mag., La stampa 20/4/2009, 20 aprile 2009
GLI ETF SHORT BATTONO LA CRISI
Gli unici due Exchange Traded Fund (Etf) azionari con performance positive a un anno, sui 10 più trattati alla Borsa di Milano, sono di tipo short, cioè legati all’andamento rovesciato degli indici (se vanno male le azioni, chi vi investe short guadagna). Così, il Db-Trackers Dj Euro Stoxx50 short ha dato al 9 aprile il +48,45%, seguito dal Db-Trackers short Dax (l’indice della Borsa di Francoforte) con con il +38,79%.
All’opposto, il peggiore a 12 mesi con -67,28% è il Lyxor LevDax, che raddoppia all’incirca il risultato reale delle azioni tedesche. Infatti il Lyxor Dax, semplicemente legato al trend della Borsa di Francoforte, ha perso il 36,57%. Questo Exchange traded fund è stato il più scambiato dagli investitori nel semestre scorso. La dominante presenza degli Etf tedeschi in piazza Affari è dovuta, più che alla passione degli investitori italiani per la Germania o per i prodotti con effetto leva, alle condizioni di costo favorevoli applicate da Borsa italiana, che attraggono gestori e speculatori europei. Esclusi l’iShare S&P500, che replica l’andamento della piazza americana (che è a -27,60%) e l’iShares Msci Japan (-22,82%), gli altri otto Etf con i maggiori volumi trattati sono tutti investiti - short, long (tradizionali) o con effetto leva - sulle piazze italiane. Compresa Milano, con il Lyxor Etf S&P/MibB che ha perso il 50,39 per cento.
Gli speculatori, una crescente componente del pubblico degli investitori individuali per la grande varietà di proposte degli Etf che sono ad alto rischio, non hanno solo le azioni societarie su cui puntare.
Nell’area dei metalli, però, hanno fatto buon bottino solo con l’oro, così come tra gli azionari hanno brillato solo gli Etf short. Non è solamente un caso: gli Etf sul metallo giallo (Etfs Gold +9,83%; Etfs Gold Bullion Securities +14,89%; Etfs Physical Gold +13,62%) sono un bene rifugio per i tempi in cui a causa della crisi globale le Borse vanno male, e fanno appunto brillare gli Etf short.
Tutti gli altri metalli preziosi stanno perdendo a un anno (Etfs Silver, argento, è a -21,58%, Etfs Platinum a -29,87%; Etfs Palladium a -40,08%). E i metalli industriali fanno anche peggio, in linea con le sorti negative delle economie globali: gli Etf su metalli come per esempio alluminio, rame, nickel e zinco hanno ceduto dal 9 marzo 2008 rispettivamente il 47,92%, il 41,18%, il 56,93% e il 35,82 per cento. Ci sono anche indici diversificati di materie prime, e rispecchiano l’analisi appena esposta per le singole commodities: l’Etfs Industrials Metals Djaigci sta perdendo il 44,33%, l’Etfs Precious Metals Djaigci, dove l’oro fa la parte del leone mrispetto a tutti gli altri metalli, è positivo su un anno, sia pure per solo l’1,17%.
Le performance sugli ultimi tre mesi di quest’anno fanno però intravedere per fortuna qualche timido segnae di ripresa. O forse è più corretto parlare di qualche rimbalzo rispetto alle perdite subite nello scorso anno: tutti gli Exchange traded fund, che replicano l’andamento in Borsa dei metalli preziosi sono in positivo. Tanto per fare qulache esempio: il platino è in testa con un guadagno del 23,31 per cento. Mentre tra gli industriali è il rame ad aver centrato un bel rally, con un rialzo del 31,19%, contro il +10,01% messo a segno dall’indice dei metalli industriali.