Daniele Zappalà, L’Avvenire 14/4/2009, 14 aprile 2009
FRANCIA, LA SEDIA ELETTRICA IN CHIESA FA DISCUTERE
Opera d’arte capace di stimolare la riflessione, oppure atto gratuito e di cattivo gusto? Ha suscitato vive discussioni l’esposizione presso la Cattedrale di Gap, capoluogo montano francese non lontano dalla frontiera italiana, di una scultura che raffigura il Cristo in una posa simile a quella della crocifissione, ma seduto su una sedia elettrica.
«Volevo che lo choc provocato ci facesse riprendere coscienza dello scandalo di qualcuno inchiodato su una croce » , ha affermato monsignor Jean-Michel Di Falco, vescovo di Gap e di Embrun, già portavoce per circa un decennio ( 19871996) della Conferenza episcopale francese: «In genere, non si provano più reali emozioni di fronte a qualcosa di realmente scandaloso, la crocifissione».
Il presule, all’origine dell’esposizione accolta nel luogo di culto fino al giorno di Pasqua, ha sostenuto che una simile scultura può contribuire al dibattito sulla figura di Cristo: « Quest’opera non lascia indifferenti, ma parlare di polemica è falso. Lo scandalo non si trova laddove si potrebbe credere, ma nella nostra indifferenza di fronte alla croce del Cristo».
La scultura ha provocato forti reazioni da parte dei visitatori. Il titolo originale scelto dall’autore, il controverso artista inglese Peter Fryer (con trascorsi anche musicali), è «Pieta». I materiali impiegati sono cera, legno e capelli umani. Secondo l’arcivescovado di Gap, una buona parte delle reazioni raccolte sarebbero positive. Ma sfogliando il libro delle dediche o su Internet, non mancano commenti scandalizzati che evocano in certi casi un «sacrilegio» o un «atto blasfemo». Oggi presidente del consiglio per la comunicazione della Conferenza episcopale d’Oltralpe, monsignor Di Falco ha aggiunto che la scultura ha permesso «che un gran numero di persone che abitualmente non entrano in chiesa, si mettano in coda nella cattedrale ». Su decisione della Conferenza episcopale, è divenuto negli ultimi anni sempre più abituale in Francia ammirare delle opere d’arte contemporanea nelle chiese e in altri luoghi sacri. Ma mai le polemiche avevano raggiunto un livello simile.