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 2009  aprile 17 Venerdì calendario

OBAMA VARA L’ALTA VELOCITA’


Sui treni ad alta velocità siamo indietro rispetto a Francia, Spagna, Cina e Giappone. Barack Obama si presenta nella stanza 450 dell’Eisenhower Executive Office Building per far sapere all’America che è venuto il momento di recuperare questo «deficit di sviluppo nei trasporti». Vicino a lui ha il vicepresidente Joe Biden, soprannominato a Washington «Amtrak Joe» perché per una ventina di anni ha fatto il pendolare dal Delaware viaggiando sugli omonimi treni, e il ministro dei Trasporti Ray LaHood che mostra alle telecamere la piantina dei «percorsi possibili» ritenuti fattibili e necessari dall’amministrazione.
«Immaginate di poter uscire di casa, fare pochi passi, salire in treno e poter raggiungere la vostra destinazione - dice Obama - senza dover andare in aeroporto e togliervi le scarpe ai controlli della sicurezza». Il presidente punta sugli 8 miliardi di dollari stanziati per l’alta velocità per rivoluzionare la mobilità degli americani tagliando i trasporti su ruota o via aerea, al fine di ridurre il consumo di carburante e di conseguenza la dipendenza dal greggio straniero. Ciò che ha in mente è il modello del treno veloce Madrid-Valencia perché «ha un numero di passeggeri superiore alla somma di quelli che si muovono con auto e aerei fra le due città» e anche quello francese «che ha posto fine all’isolamento di numerose regioni interne».
Al momento l’unica linea veloce degli Stati Uniti collega Washington e Boston - passando per Filadelfia, il Delaware e Washington - e Obama punta a realizzarne «almeno altre dieci» chiedendo a Stati e aziende di «avanzare proposte» in merito. I percorsi già identificati per treni ad alta velocità misurano da 180 a 1080 km di lunghezza e uniscono le maggiori metropoli della nazione. Nel nord-ovest, lungo il Pacifico, da Portland in Oregon a Seattle. Nel Mid-West per collegare le città industriali con Chicago. Nel Sud per poter viaggiare dalla Costa del Golfo del Messico fino a Washington attraversando gli Stati del Sud, come Georgia e South Carolina. In Florida per unire Miami, nel Sud, e Orlando, nell’area centrale. E lungo la costa orientale per collegare la Pennsylvania e New York con le città del New England. Obama parla di «grandi e piccoli centri» perché l’intenzione è di adoperare l’alta velocità per ridurre l’uso delle auto nei sobborghi dove risiede la popolazione che poi va a lavorare in città. Un caso a parte è la California del governatore Arnold Schwarzenegger, dove i cittadini hanno già approvato con un referendum ad hoc il progetto di una linea ad alta velocità per potersi spostare in due ore e mezzo fra San Francisco e Los Angeles. La California, al pari della linea «Acela» che collega Boston e Washington, potranno chiedere contributi al governo. «Non c’è nessun motivo per cui non possiamo riuscire dove gli altri hanno già avuto successo, siamo in America e costruiremo una rete ferroviaria che sarà più veloce, meno cara e più facile da costruire rispetto a nuove autostrade o a ulteriori aggravi per il sistema aereo». Parola di Obama, che citando l’architetto di Chicago Daniel Burnham chiede all’America di «non pensare in piccolo».