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 2009  aprile 19 Domenica calendario

CLAUDIO LAUGERI

TORINO
Il silenzio davanti al magistrato. La mancanza di elementi difensivi da valutare. Il ritorno al lavoro in un posto di responsabilità in Regione, con la possibilità di inquinare prove e commettere altri reati. E una «gita» notturna nell’alloggio collegato alle attività sotto inchiesta e appena perquisito dalla Finanza. Per questo è finito in carcere Angelo Soria, dirigente regionale piemontese fratello di Giuliano, patron del Premio Grinzane Cavour. Il mandato di custodia cautelare firmato dal gip Silvia Salvadori si riferisce a nove «determinazioni dirigenziali» firmate da Angelo a vantaggio dell’Associazione Civiltà Territori Letterari (Actl) e due finite a riempire le casse dell’Associazione Studi Iberici (Asi). In tutto, 400 mila euro. Pagati dalla Regione tra gennaio 2006 e ottobre 2008. Le associazioni avevano due presidenti (Luigi Morelli per l’Actl e Giuseppe Bellini per l’Asi), che hanno solo visto passare quei soldi. Il beneficiario era Giuliano Soria. D’accordo con il fratello. «Lui sapeva» ha ammesso il patron del Grinzane. Per questo i fratelli sono sotto inchiesta per peculato.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria (coordinati dai pm Gabriella Viglione e Valerio Longi) avevano già ricostruito molto. Con l’aiuto del capo di gabinetto della Regione, Roberto Moisio, che aveva definito «soggetti sconosciuti» le due associazioni beneficiarie di quelle assegnazioni indirette, per attività legate al Premio Grinzane. In Spagna, in Brasile, in Messico, a New York, a Mosca e nel Verbano. L’allora presidente Morelli ha spiegato di aver firmato, ma di aver deciso nulla. E Giuliano Soria ha definito l’altro presidente (Bellini) un «prestanome». Così, ai vertici delle associazioni sono sfuggite stranezze come il contributo da 40 mila euro chiesto nel novembre 2006 per promuovere le iniziative turistiche e culturali del Verbano e liquidato due mesi dopo con 60 mila euro. O i 30 mila euro chiesti ad agosto (ricevuti a novembre) per un evento in Spagna avvenuto a marzo.
Secondo il gip, poi, i fratelli tramavano di continuo. Anche al telefono. Intercettato. Si confrontavano sulle strategie per avere finanziamenti, sugli «schermi» per evitare sospetti. E Angelo «soffiava» al fratello indiscrezioni politiche che potevano favorire l’erogazione di fondi. Pubblici e privati. Una volta hanno discusso su come spingere la Fondazione Cassa di Risparmio ad aumentare il contributo di un milione di euro per il Premio Grinzane. Giuliano ha chiesto aiuto ad Angelo e lui lo ha indirizzato verso un responsabile politico della Regione. I fratelli hanno anche discusso come ottenere dalla Regione un contributo (per stipendiare uno chef) per l’apertura di un ristorante a Roma.
I finanziamenti citati nell’ordinanza di custodia cautelare iniziano a fine 2006. Fino ad allora, a firmare le «determinazioni dirigenziali» era Roberto Savio, poi andato in pensione. Le casse della Regione si erano aperte per Angelo Soria, dirigente «ad interim» di quel servizio. Domani, Angelo Soria sarà (con il difensore Marco Scagliola) davanti al gip Salvadori.