Gianni Mura, la Repubblica 19/4/2009, 19 aprile 2009
Hui Ding ha 20 anni, è alto 1.85 e gioca a pallavolo nel ruolo di libero. Potrebbe esordire in campo internazionale il 12 giugno a Verona nella World League
Hui Ding ha 20 anni, è alto 1.85 e gioca a pallavolo nel ruolo di libero. Potrebbe esordire in campo internazionale il 12 giugno a Verona nella World League. figlio di una cinese e di un sudafricano «mai visto nemmeno in fotografia», perché se ne andò di casa prima ancora che Hui nascesse. di pelle nera. «La gente mi considera uno straniero e si rivolge a me parlando inglese. Ma io parlo solo il dialetto Guangzhou e il Mandarino». La sua storia è raccontata dal "Corriere dello Sport" e, più in breve, dall´"Unità". Nella regione di Guangzhou risiedono centomila africani provenienti da Camerun, Nigeria, Guinea, Liberia e Mali e i cinesi chiamano Chocolate City l´insediamento degli immigrati. «Spero di essere considerato un atleta cinese e non uno straniero» dice Hui. Ma occorrerà del tempo. Il razzismo esiste anche in Cina. [Ultimamente si è parlato in rubrica di giovani calciatori scippati all´Italia. I gol di Macheda nel Manchester United rendono l´argomento sempre d´attualità. Ed ecco puntuale una bella inchiesta del "Guerrin Sportivo", molto documentata. Con Macheda al Manchester c´è pure Davide Petrucci, da alcuni definito l´erede di Totti, 14 gol in 19 partite con gli Allievi della Roma. Poi il contratto: 120 mila euro netti a stagione per tre anni, più alloggio e posto di lavoro per il padre. Al Chelsea ci sono due diciottenni, Borini (ex Bologna) e Sala (ex Atalanta). Dall´Atalanta all´Arsenal il portiere Mannone, 21 anni. Dal Perugia al Tottenham un altro portiere, Ranieri, 17 anni. Ci sono club inglesi che nel settore giovanile investono fino a 10 milioni di euro l´anno. Ma l´emigrazione di calciatori italiani riguarda anche altri campionati. In Germania, al Bayern, c´è un attaccante di 18 anni, Sansone. Nel Celtic Glasgow il centrocampista Santonocito, ex Inter. Allo Slavia Praga è finito Gianluca Litteri, 21 anni, che nel 2007 con Balotelli aveva vinto il campionato Primavera. Platini e l´Uefa stanno lavorando per bloccare ogni trasferimento internazionale sotto i 18 anni. Ma prima di parlare di lungimiranza o voracità dei club stranieri e di club italiani, molto, troppo restii nel lancio dei giovani, converrà guardare qualche numero. Nel caso, si tratta di uno studio dell´Associazione italiana calciatori. Risulta che nel periodo 2005/2008 sono espatriati 36 italiani tra i 14 e i 19 anni (15 svincolati, 16 con regolare trasferimento, 5 partiti contro la volontà del loro club). Nello stesso periodo in Italia sono arrivati 462 giovani calciatori (165 comunitari, 297 extra). Ma allora, numeri 36 e 462 alla mano, chi scippa chi? [Ancora numeri. Domenica scorsa avevo invitato il ministro Luca Zaia (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) a chiarire il ginepraio di dati spesso lontanissimi riguardanti gli incidenti stradali provocati dall´alcool. Già martedì mi è arrivata la sua risposta. Che trascrivo, ringraziandolo per la sollecitudine. «Vorrei precisare ancora una volta che limite a cui ho fatto riferimento - due bicchieri di vino - è quello stabilito per legge. In margine al suo quesito, mi sono semplicemente attenuto ai dati Istat 2007, che certificano che gli incidenti causati dalla guida in stato d´ebbrezza sono meno del 3 per cento del totale complessivo. Temo che la caccia alle streghe da lei paventata sia una delle possibili origini di dati che si differenziano così vistosamente da quelli forniti dall´Istituto nazionale di statistica. Però ritengo che parte dell´equivoco nasca dalla cattiva lettura di un dato che risulta anche a me. Il 3,8 per cento degli incidenti è riconducibile ad un´alterazione dello stato psicofisico del conducente; la metà, quindi il 50 per cento di queste alterazioni, sono da attribuire all´alcool. Colgo l´occasione per ribadire quanto da me più volte affermato: il vino non può diventare l´unico capro espiatorio. Proviamo a ragionare: quanti si mettono alla guida avendo assunto antistaminici che provocano sonnolenza? Quanti hanno un mozzicone di sigaretta acceso mentre guidano? Quanti si distraggono manipolando il computer di bordo, la radio o il condizionatore? Quanti guidano telefonando? Potrei andare avanti ma la sintesi è semplice: occorre metter mano a un processo profondo di rieducazione alla guida, di cui l´assunzione di vino è uno dei fattori, non l´unico, non il peggiore». [Aggiungo un altro punto interrogativo: quanti guidano guardando la tv? In generale, mi pare che la pensiamo allo stesso modo, e se Zaia non avesse un ruolo istituzionale credo si esprimerebbe in modi anche più espliciti. Proviamo a ragionare, scrive. D´accordissimo: proviamo a ragionare, magari coinvolgendo qualche altro ministro. Non è mai tardi per cominciare a ragionare, e il terrorismo delle cifre non produce ne produrrà buoni risultati.]