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 2009  aprile 19 Domenica calendario

PECHINO

Nei momenti miglio­ri è una tranquilla sfida di mappe. La Cina mostra le sue: quelle isole sono nostre. Il Vietnam fa altrettanto: no, sono nostre. Cozzano anche i nomi. Nansha, le chiama Pechino. Truong Sa, per Hanoi. Nei momenti più agita­ti, si muovono le navi da guerra e ci si spara. Gli atlanti le indicano come Spr­atly e sono uno dei rebus più compli­cati di un’area travagliata. I cinesi non sono i soli a reclamare il controllo su un’arcipelago di un centinaio di ban­chi di sabbia, atolli, scogli, che insie­me non arrivano a 5 chilometri qua­drati di superficie: sono però i più de­cisi. Basta osservare le carte appese in qualunque edificio pubblico per nota­re una lingua tratteggiata protendersi nel Mar Cinese Meridionale e abbrac­ciare i puntini delle Spratly a ridosso delle coste vietnamite e malesi, fin quasi a Singapore.

Ci sono altri attori in una contesa che periodiche messe a punto diplo­matiche non riescono a placare. «A maggior ragione ora, visto che entro il 13 maggio va sottoposta all’Onu una mappatura delle acque territoria­li », ha dichiarato il giurista Zhou Zhonghai, università di Scienze politi­che e Diritto. Il Vietnam è uno dei riva­li più attrezzati, può contare anche sul suo passato coloniale, con la Fran­cia che nel 1933 occupò alcuni degli isolotti finché non caddero in mano ai giapponesi nel 1939. Malaysia e Fi­lippine ci provano, il minuscolo sulta­nato di Brunei si limita a sfruttare le acque delle Spratly per la pesca, Taiwan infine costituisce un elemen­to di disturbo. Nelle ultime settima­ne, le Filippine hanno compiuto passi formali in parlamento reclamando di­ritti su parte dell’arcipelago ma Pechi­no ha reagito inviando unità a sorve­gliare la zona. Tanta prontezza non sa­rebbe giustificata se non fosse per i giacimenti di gas e idrocarburi celati dai fondali, la cui esplorazione è già in corso da anni.

Nel giugno del 2000, il ministero degli Esteri cinese aveva diffuso un documento in cui rivendicava «l’indi­scutibile sovranità sulle isole Nansha e sulle acque adiacenti». La Cina «è stata la prima a scoprire e dare un no­me alle isole Nansha e la prima a eser­citare la propria sovrana giurisdizio­ne su di esse». Per attribuire sostanza alla propria tesi, il governo citava una serie di fonti storiche, a comin­ciare dai resoconti di Yang Fu, circa 2 mila anni fa (dinastia Han). Le prete­se dei Paesi circostanti irritano Pechi­no: «Questa tattica di ottenere via via piccole concessioni, come se si affet­tasse un salame, presenta rischi se­ri », secondo Ye Hailin, ricercatore al­l’Istituto di studi sull’Asia e il Pacifico all’accademia cinese di Scienze socia­li, perché, «se le nazioni intorno non colgono le vere intenzioni di Pechino e vanno troppo oltre con la loro ag­gressione, le possibilità di conflitto militare possono superare quelle di li­ti col Giappone nel Mar Cinese Orien­tale ». Nell’88, ad esempio, è succes­so:

Il Mar Meridionale

Pechino e Hanoi si sono affronta­te presso il Johnson Reef e i vietnami­ti hanno perso una settantina di uo­mini e alcune unità.

Ora i due Paesi comunisti adiacenti fanno sfoggio di legami cordiali. Que­st’anno è stata celebrata la fine degli eterni lavori di demarcazione della frontiera di terra. Poi è stato passato sotto silenzio il trentennale della bre­ve, cruenta guerra di confine che Deng Xiaoping volle per «dare una le­zione » ai vietnamiti (colpevoli di aver invaso la Cambogia e rovesciato il ge­nocida Pol Pot) e che invece umiliò Pe­chino. Ma il tema del mare è sensibile: nel 2007 Hanoi e Ho Chi Minh furono teatro di manifestazioni anticinesi pro­prio per le Spratly, mentre il regime vietnamita ha appena chiuso per tre mesi la rivista Du Lich (Turismo) che aveva contestato le rivendicazioni ci­nesi sull’arcipelago. Le Spratly galleg­giano in un’indeterminatezza che non rassicura Pechino, nonostante le esibi­zioni di forza. E’ più facile disegnare una carta geografica che tenere a bada gli umori dei propri vicini.

 diventato terreno di scontro politico per pochi chilometri quadrati distribuiti su un centinaio di isolette

M.D.C.