Bianca Stancanelli, Panorama, 23 aprile 2009, 23 aprile 2009
”Il buco nella montagna le Ferrovie se lo facciano a casa propria”. Così parla Giambattista Bufardeci, assessore ai Trasporti della Regione Siciliana
”Il buco nella montagna le Ferrovie se lo facciano a casa propria”. Così parla Giambattista Bufardeci, assessore ai Trasporti della Regione Siciliana. bastato che le Fs inaugurassero la Freccia rossa fra Milano e Roma (580 chilometri in 3 ore) per far esplodere la polemica in Sicilia. La ragione? Per andare da Palermo a Catania (210 chilometri) i treni impiegano 4 ore e mezzo. Per rimediare, le Ferrovie vogliono costruire una nuova linea, trapanando i Monti Nebrodi con una galleria lunga 40 chilometri, spendendo almeno 4 miliardi. L’assessore Bufardeci non vuole nemmeno sentirne parlare. Ha appena ricevuto in omaggio un contropiano, firmato dalla Fondazione Sabir, associazione di professionisti e docenti universitari. Secondo la fondazione, con 2,5 miliardi di euro si possono dimezzare in due anni i tempi di percorrenza sulla Palermo-Catania e arrivare, in cinque anni, a collegare le due città in 100 minuti. Ovvio che il contropiano abbia messo in crisi il progetto delle Fs. Anche perché, con le Ferrovie, la Regione ha un pesante contenzioso. Dice l’assessore: ”Abbiamo firmato un accordo quadro. Bisognava spendere 5 miliardi, velocizzare le linee. Ma i soldi, finora, ce li ha messi solo la Regione Sicilia: lo Stato ha tagliato il numero dei traghetti sullo Stretto, le Fs hanno ridotto i collegamenti con il continente e i lavori promessi hanno tabelle di marcia con ritardi di 4 mila giorni”.