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 2009  aprile 18 Sabato calendario

TOM WOLFE

Sono cresciuto secondo gli insegnamenti presbiteriani, ma ricordo ero molto colpito dal fatto che in chiesa non sentivo mai parlare di anima. Devo dire che oggi non sono particolarmente interessato al fatto che l´anima possa esistere, tuttavia continuo a sentire che esiste qualcosa di insondabile, e sono perplesso rispetto alle risposte prettamente scientifiche. Ho scritto quel pezzo come una specie di nota a piè di pagina rispetto all´affermazione di Nietzsche «Dio è morto». Studiando quel testo sono rimasto molto colpito dal fatto che il filosofo parla dell´inevitabile avvento di barbari movimenti nazionalistici. Nel giro di pochi decenni nascono il nazismo e il comunismo, segnati da paganesimo e ateismo: quante tragedie, quante guerre catastrofiche sono nate nel momento in cui l´investimento dell´essere umano nelle religione si è spostato su questi ideali?
STEVEN PINKER - La catastrofe della Seconda guerra mondiale è stata generata da movimenti che non erano ispirati da religioni, anzi che spesso le combattevano, ma non si può dire lo stesso della Prima guerra mondiale, dove le principali nazioni coinvolte erano cristiane. Non si può negare che anche le religioni, o quantomeno l´interpretazione che ne hanno dato gli uomini abbiano causato guerre e disastri.
WOLFE - Non c´è dubbio, e oggi provo paura per le forze estremiste di stampo religioso. Tuttavia mi colpisce un altro dato: con l´eccezione di alcuni focolai, terribili ma abbastanza limitati, l´Europa è diventato uno dei posti più pacifici della storia. Mi chiedo se questo non rappresenti un segno di evoluzione, e vorrei spostare la conversazione sul modo in cui rapportiamo il linguaggio all´evoluzione. Penso alle prime testimonianze apparse settemila anni fa, ma anche a quello che succede oggi con Internet. Penso all´evoluzione come selezione naturale ed artificiale. Mi chiedo ad esempio se quello che mangiamo - così selezionato e modificato - non finisca per cambiare anche noi. Ricordo che mio padre mi portava a vedere le piantagioni di granturco: quello che mangiavo da piccolo è lo stesso di quello che mangio oggi?
PINKER - Non è possibile dare una risposta evoluzionistica a tutto per il semplice motivo che ci stiamo ancora evolvendo. Pensa al linguaggio: non si tratta di qualcosa deciso da un comitato, ma di una realtà viva, in continua evoluzione, che comporta anche scomparse. Mi vengono in mente termini recenti come blog, spam, podcast. E poi ci sono le invenzioni lessicali delle quale proprio tu sei un rappresentante importante con espressioni diventate di uso comune come "radical chic". Si tratta invenzioni generate dal tuo cervello, che hanno immortalato una realtà esistente.
WOLFE - Il tuo approccio mi sembra simile a quello degli gnostici, gli eretici che credevano di essere gli unici depositari della luce divina. Nel fondo si tratta di un approccio scientifico che tende a ritenere gli esseri umani delle macchine, dei quali è possibile conoscere e analizzare i meccanismi. Lo stesso può dirsi per Richard Dawkins, e Noam Chomski, che peraltro di cervello umano non sa nulla.
PINKER - Ma sei stato tu a scrivere che l´anima non esiste: a questo punto come fai a non definire gli esseri umani se non macchine? Il mio approccio non nega che esista la libera scelta oltre a comportamenti non plausibili e non prevedibili.
WOLFE - Possiamo dire anche libero arbitrio? Io dico che il mistero rimane, ma sento che in risposta alla mia posizione di dubbio, tra coloro che hanno un approccio unicamente scientifico c´è chi è convinto che esista anche un gene della religione.
PINKER - Lo penso anch´io, o almeno che ci sia un´inclinazione. Solo che non si tratta di un gene ma di una combinazione di 10 mila geni. Sono stati fatti a riguardo degli studi mettendo a confronto gemelli nati da genitori credenti e gemelli adottati. Una volta che sono stati separati alla nascita, si è visto che l´atteggiamento rispetto alla fede di queste coppie di gemelli è stato drasticamente diverso.
WOLFE - Io penso sempre alla tribù Piraha che vive sul fiume Maici, nel cuore della foresta amazzonica: non hanno arte, decorazioni. Non conoscono la danza e perfino le collane che indossano non sono state create per generare qualcosa di bello, ma per scacciare gli spiriti maligni. Il fatto che non abbiano una religione ha portato a dire subito che essa sia un prodotto culturale, ma quelle collane rivelano una superstizione, che forse risponde proprio ad una necessità religiosa.
PINKER - Come definisci la religione, se non attraverso le parole?
WOLFE - Le parole possono dirti cosa succede. Non come e perché. Un grande scienziato come José Delgado sosteneva che conosciamo solo una piccola parte del funzionamento della mente. Tutto il resto è letteratura. Ma le parole possono moltissimo: nei primi anni il cristianesimo era un culto di dimensioni modeste. Cristo parlava a poche persone di cose rivoluzionarie come gli ultimi saranno i primi. Pensa ai miliardi di persone che ne sono state conquistate, e all´influenza che ha avuto su movimenti ed ideologie diversissime: l´idea dell´eredità della terra di cui Cristo parla nel discorso della montagna non ha ispirato il marxismo ateo? E se non vogliamo entrare nel terreno religioso, pensa a Rousseau, i cui libri avevano una diffusione scarsissima.
PINKER - Ma non credi sia fondamentale sapere cosa succede nella mente umana, perché gli esseri umani reagiscono in tal modo, e qual è il rapporto con la dimensione sociale, economica e politica?
WOLFE - Certo che mi interessa, ma a volte penso che ci comportiamo come l´aria condizionata nei confronti del sole, o un cerotto nei confronti di una ferita. Tentiamo di superare i nostri limiti, ma il mistero rimane. Mi viene sempre in mente l´incipit del Vangelo di San Giovanni: «In principio era il Verbo. E il Verbo era presso Dio. E il Verbo era Dio». Chiunque abbia scritto questo passaggio era un genio. Se non hai le parole, non puoi avere l´idea di Dio.