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 2009  aprile 18 Sabato calendario

Accordo con Sony e Mgm: i film hollywoodiani sbarcano su YouTube MILANO – La sintesi più efficace l’ha offerta Shiva Raja­raman: «Il nostro obiettivo è di trovare un punto di equili­brio fra Hollywood e il cortile di casa»

Accordo con Sony e Mgm: i film hollywoodiani sbarcano su YouTube MILANO – La sintesi più efficace l’ha offerta Shiva Raja­raman: «Il nostro obiettivo è di trovare un punto di equili­brio fra Hollywood e il cortile di casa». Così ieri il senior pro­duct manager di YouTube ha spiegato il senso dell’accordo che il popolarissimo sito di vi­deo online che fa capo a Goo­gle ha raggiunto con una doz­zina di case cinematografiche (fra cui la major Sony) per far decollare la nuova sezione di contenuti «premium» all’in­terno della quale mettere a di­sposizione dei suoi 90 milioni di utenti centinaia di film e se­rie tv. Nella stessa direzione vanno le intese già siglate nei mesi scorsi con altri big hollywoodiani, da Metro Goldwin Mayer a Disney (i canali Abc e Espn), fino a Li­onsGate. Tanto che la library conta ormai oltre 700 film e migliaia di episodi per la tele­visione, da «La famiglia Ad­dams » a «Carrie» solo per ci­tare due esempi molto famo­si negli Usa. Per YouTube si tratta di una svolta radicale. Finora la socie­tà internet fondata da Chad Hurley si è infatti concentrata nella distribuzione gratuita di video prodotti direttamente dagli utenti. Materiale amato­riale: videomessaggi fra ami­ci, sketch di famiglia, fram­menti di trasmissioni tv auto­gestite o micrometraggi dilet­tanteschi. Poi, grazie agli ac­cordi con le case discografi­che, hanno cominciato a mol­tiplicarsi i clip musicali. Il ri­sultato è che YouTube è diven­tata la «centrale» assoluta del­l’intero l’universo digitale visi­bile. Secondo la società di ana­lisi Nielsen oltre i due terzi di tutti i video che vengono visti ogni giorno dagli americani si trova proprio lì. Ma adesso la società di Google ha deciso di fare il salto di qualità e di en­trare in diretta competizione con Hulu, la joint venture fra Nbc Universal e Fox (del grup­po News Corp di Rupert Mur­doch), specializzata proprio nella distribuzione di film e se­rie tv via internet. Hulu conta su un numero infinitamente inferiore di utenti rispetto a YouTube, ma proprio la sua scelta di materiale professio­nale le consente di attirare in­vestimenti pubblicitari cre­scenti. Ed è proprio la caccia agli inserzionisti pubblicitari l’obiettivo che si pone Google. Nonostante l’enorme succes­so, YouTube resta infatti dal punto di vista economico un grande punto interrogativo. Gli introiti pubblicitari non riescono affatto a coprire i co­sti che la società deve sostene­re per l’uso delle reti a banda larga, l’immagazzinaggio dei file, l’acquisto dei diritti per i video (per esempio, quelli del­le case discografiche). Tanto che, secondo una recente ana­lisi del Crédit Suisse, quest’an­no il bilancio finirà in perdita di circa 470 milioni di dollari. Una conclusione che Google rifiuta, definendo «inaccura­ti » i criteri di ricerca dell’istitu­to elvetico. Ma lo stesso ammi­nistratore delegato di Google, Eric Schmidt, ammette che YouTube ha bisogno di altre fonti d’entrata. E non a caso ha preannunciato che l’acces­so ai contenuti «premium» po­trebbe essere a pagamento. Giancarlo Radice