Fabrizio Dragosei, Corriere della sera 16/4/2009, 16 aprile 2009
LA SVOLTA DI MEDVEDEV: «SONO INDIPENDENTE»
Un’intervista molto cauta, con solo qualche accenno che potrebbe far pensare a opinioni diverse da quelle di Vladimir Putin. E quindi la si potrebbe passare sotto silenzio se il presidente Dmitrij Medvedev non avesse scelto come interlocutore il periodico Novaya Gazeta, quello per il quale lavorava la giornalista Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006. Il giornale, che esce tre volte a settimana, è specializzato in inchieste approfondite ed è una delle poche voci critiche rimaste in Russia. Le azioni sono in parte in mano alla redazione e in parte (49 per cento) in mano all’ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov e all’oligarca liberale (anche lui ex KGB come Putin) Aleksandr Lebedev. Sono stati questi due in un recente incontro con Medvedev a caldeggiare l’intervista. Durante l’incontro il direttore della Novaya Gazeta Dmitrij Muratov ha provato a fare domande incisive.
Ma le risposte sono state sempre molto «ufficiali» e diplomatiche. Sul processo in corso al magnate Mikhail Khodorkovskij, che molti vedono come una farsa per tenere in prigione a tempo indeterminato un pericoloso oppositore, Medvedev non ha preso alcun tipo di posizione, quasi che non vivesse in Russia ma fosse appena arrivato da Marte: «Sarebbe illegale per un presidente azzardare una previsione sull’ esito di un processo».
Stessa «ingenuità» sulla questione delle elezioni per il sindaco di Sochi, la città sul Mar Nero che deve ospitare le Olimpiadi invernali del 2014. C’è uno scontro durissimo e i candidati d’opposizione vengono messi uno dopo l’altro in condizione di non nuocere. Ma Medvedev si limita a osservare compiaciuto che a Sochi «è in corso una vera lotta politica ed è una buona cosa il fatto che vi partecipino forze di diverso orientamento».
Ma leggendo dietro le righe e interpretando gli avvenimenti, i neo-cremlinologi vedono in questa intervista ulteriori segni di un possibile smarcamento di Medvedev dal suo mentore e padrino Vladimir Putin. Il precedente presidente non si sarebbe mai sognato di parlare con quelli della Novaya Gazeta.
Quando venne ammazzata sotto casa la Politkovskaya, si lasciò sfuggire l’infelice considerazione che la giornalista era «assolutamente ininfluente sulla scena politica russa». Medvedev ha invece scelto proprio il giornale di Anna per la sua prima intervista in patria dopo l’elezione a presidente. Parlando del fatto che lui non è iscritto ad alcun partito, Medvedev ha poi affermato di essere convinto che la tradizione di presidenti indipendenti «sia corretta in questo specifico periodo storico». Ora tutti in Russia sanno che Putin era «indipendente » durante la sua presidenza ma che poi fu eletto alla presidenza di Russia Unita, il partito del Cremlino. Quindi non dovrebbe ricandidarsi «in questo periodo storico»? Di certo, rispetto al suo predecessore, Medvedev ha posto un nuovo accento sul «concetto universale» di democrazia che, come tale, «non ha bisogno di essere riabilitata. Esisteva prima, esiste ora e continuerà a esistere». Anche il motivo fornito da Medvedev al direttore per spiegare la scelta della Novaya Gazeta è interessante: «Siete gli unici a non fare i leccapiedi».