Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 16 Giovedì calendario

Rossini Alfredo

• Roma 26 febbraio 1940. Magistrato. Procuratore capo dell’Aquila • «La barba folta e il passo ieratico hanno sempre bilanciato lo sguardo sornione e la battuta pronta di Alfredo Rossini, fin da quando alla metà degli anni Ottanta cominciò a maneggiare inchieste delicate alla Procura di Roma. Come, ad esempio, quella sulla terribile sciagura dell’Heysel, dove morirono 39 spettatori negli scontri prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool: fu proprio Rossini, all’epoca sostituto procuratore a Roma, a indagare su 28 tifosi inglesi individuati grazie alle testimonianze di molti spettatori. In quegli anni di profondi cambiamenti della società, Rossini diventò anche uno dei magistrati più impegnati contro la pornografia dilagante: avviò indagini serratissime sulla Commissione di Censura che aveva consentito la messa in onda in tv di film come Nove settimane e mezzo e Ultimo Tango. E ancora, trovò il tempo per processare il personale di uno degli alberghi più lussuosi della capitale accusati di favorire l’ingresso di escort di alto bordo nelle suites di clienti facoltosi. Le indagini delicate vennero subito dopo, come quella che vedeva coinvolto personale del Sisde per il confezionamento di un dossier sull’allora pm Antonio Di Pietro. Oppure come l’inchiesta, poi archiviata, su una denuncia contro il Guardasigilli dell’epoca, Alfredo Biondi, da parte di una ex dipendente del Pli. Più di recente, come Procuratore capo dell’Aquila, Rossini ha svolto accertamenti sul presunto coinvolgimento della brigatista Desdemona Lioce per le minacce al al presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco» (M.Mart., ”Il Messaggero” 12/4/2009).