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 2009  aprile 16 Giovedì calendario

CAPRA Renzo

CAPRA Renzo Ponte dell’Olio (Piacenza) 26 settembre 1929. Ingegnere. A maggio 2009 rimosso dal ruolo di presidente del Consiglio di Sorveglianza di A2A, società nata dalla fusione di ASM S.p.A. in AEM S.p.A. e quotata alla Borsa di Milano. Hanno votato per la decadenza dell’intero Consiglio: i comuni di Brescia e Milano, Mediobanca, alcuni fondi, il comune di Varese, la Secoval, la Banca popolare di Sondrio, De Miranda, Brunori, le Assicurazioni Toro, Generali e Alleanza, il gruppo Niboli. A dicembre 2012 la sentenza del tribunale di Brescia ha condannato la A2A a risarcirlo con un milione di euro per l’esonero anticipato. A gennaio 2013 l’azienda ha impugnato la sentenza • «(...) Di lui si dice soprattutto questo: che la sagacia istintiva e l’esperienza maturata gli hanno insegnato a navigare nei mari non sempre piatti del­la vita politica. Cattolico, vicino agli ambienti di quella sinistra ex democristiana che a Brescia ha costruito una delle sue roccaforti, Capra è sicuramente l’anima di Asm, l’azienda energetica bresciana in cui entra nel 1965, è direttore generale dal ”79 al ”95, quando conquista la poltrona di presidente. Ne è l’anima e le dà motore e sviluppo, portandola a livelli di eccellenza nel Paese. Nel corso degli anni si affaccia più volte l’ipotesi di una fusione con altre aziende. Ma Capra difende con tenacia l’indipendenza della sua creatura. Fino a quando comprende (...) che è giunto il momento del salto: la scelta giusta al momento giusto, sostengono a Brescia. Quella che, di fatto, ha salvato Asm dalla crisi che in seguito avrebbe messo in ginocchio altre aziende di dimensioni simili. Ma il matrimonio con Milano è costellato da liti e tensioni. Capra vuole tenere la scena, cerca di garantirsi la gestione della multiutility ma deve soccombere di fronte a Giuliano Zuccoli, leader di Aem e oggi presidente operativo di A2A, alla supremazia milanese e alle indicazioni del mondo politico ed economico. Deve accontentarsi della presidenza del Consiglio di Sorveglianza e da subito cerca di forzare anche questo ruolo, facendo traballare le nozze appena sancite. Se ne accorge perfino Fiorello, che alla sfarzosa festa organizzata per brindare al­l’unione, dal palco annuncia ai presenti sbigottiti che il presidente Capra ha lasciato il party appena iniziato: ”Un caratterino, ”sto uomo...”. Con il ”caratterino” devono fare i conti anche i suoi collaboratori: altra cosa rimproverata a Capra, per intenderci, è quella di non aver favorito la crescita di una classe dirigente che probabilmente, anche solo per questioni anagrafiche, avrebbe avuto minori difficoltà a mettersi al passo con i nuovi linguaggi e le esigenze più moderne del settore energetico. (...)» (Elisabetta Soglio, "Corriere della Sera" 11/4/2009).