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 2009  aprile 16 Giovedì calendario

Il 23 aprile da Mullock’s, nella contea di Shropshire in Inghilterra, andranno all’asta 13 acquerelli firmati da Adolph Hitler, di proprietà di un anonimo collezionista che li aveva acquistati nel 1945 da un soldato britannico reduce dalla città tedesca di Essen

Il 23 aprile da Mullock’s, nella contea di Shropshire in Inghilterra, andranno all’asta 13 acquerelli firmati da Adolph Hitler, di proprietà di un anonimo collezionista che li aveva acquistati nel 1945 da un soldato britannico reduce dalla città tedesca di Essen. Secondo la perizia, risalirebbero ai primi anni Venti, quando Hitler cercava ancora di guadagnarsi da vivere facendo il pittore. I dipinti all’incanto ritraggono fiori, paesaggi con figure umane solo abbozzate, casette, cagnolini. Richard Westwood-Brookes, che guidesà l’asta: «Non sono esattamente dei capolavori, questi però potrebbero incassare 400-mille euro l’uno». Due anni fa, in Cornovaglia, erano andati all’asta 21 acquerelli realizzati tra il 1916 e il 1918 dal caporale Hitler in trincea sul fronte occidentale. Dalla vendita si ricavarono 126 mila euro, più del doppio del valore di base. Fallimento invece per l’asta di 20 dipinti tenuta a Trieste nel 1992. Cinque lotti di quattro dipinti ciascuno, prezzo base 40-80 milioni di lire, furono ritirati dal battitore dopo pochi minuti, perché non c’erano offerte. Il critico d’arte Giulio Carlo Argan li aveva definiti «schifosi», per il «New York Times» erano «una pesante eredità per l’Italia», ma in realtà quelle opere erano diventate poco appetibili dopo che lo Stato italiano, proprio la mattina dell’asta, le aveva definite «nostro patrimonio archivistico» e ne aveva proibito l’espatrio.