Walter Fuochi, la Repubblica 15/04/2009, 15 aprile 2009
Bologna, una città sull’orlo della B WALTER FUOCHI PER LA REPUBBLICA Dal serbo esordiente, passato direttamente dall´Inter manciniana alla sartoria di lusso e alla sua prima panchina da capoallenatore, al toscano ruspante che salva le squadre ma non si salva il posto, e s´è già posato su 18 diversi sedili in carriera, dalla A ai dilettanti, la Bologna sportiva, più disperata che sazia, s´è vista ieri il suo ultimo film
Bologna, una città sull’orlo della B WALTER FUOCHI PER LA REPUBBLICA Dal serbo esordiente, passato direttamente dall´Inter manciniana alla sartoria di lusso e alla sua prima panchina da capoallenatore, al toscano ruspante che salva le squadre ma non si salva il posto, e s´è già posato su 18 diversi sedili in carriera, dalla A ai dilettanti, la Bologna sportiva, più disperata che sazia, s´è vista ieri il suo ultimo film. Sinisa Mihajlovic, protagonista di magnifiche storie da campione e d´un rabbrividente terzultimo posto da mister, è stato esonerato dal Bologna e sostituito con Giuseppe Papadopulo. Missione, salvare il salvabile: ossia il posto in serie A, qualche decina di milioni della famiglia Menarini, esperta di cantieri e novizia di palloni, probabilmente pentitissima, e la faccia d´un club e d´una città che ad ottobre festeggeranno il centenario del glorioso sodalizio rossoblu. Lo facessero in B, sarebbe un autentico disastro. Ma l´incubo della retrocessione è come una malattia contagiosa, nella città sull´orlo della B, ed ha ammorbato pure gli omoni del basket: è addirittura penultima la Fortitudo, che solo 4 anni fa vinceva lo scudetto, e adesso vince ad ogni morte di papa. 8 partite su 26, in campionato, senonché una gliel´hanno invalidata, per pasticci degli arbitri col cronometro, e proprio stasera verrà fatta ripetere, quando la cronaca, e un po´ pure la storia, convocheranno al decaduto PalaDozza la stessa Fortitudo, la Premiata Montegranaro e cinquemila tifosi fatti entrare ad un euro. C´è da vincere questo remake (che nella versione invalidata finì 74-73), o il club dell´Aquila farà un altro passo verso la LegaDue: e diversamente dal Bologna, che tutti sapevano nato per soffrire, alla Fortitudo nemmeno si mettevano in discussione i play-off, vagheggiando un posto fra i primi quattro. Così butta (male) a Bologna la polisportiva, e solo la Virtus, l´altra sponda cestistica cittadina, sorride per un secondo posto dietro l´imbattibile Siena, con un faccia a faccia, atteso per domani sera, che pare più un´investitura che una sfida. Il Bologna è al terzo allenatore in 8 mesi. Era partito Daniele Arrigoni, l´uomo della promozione dalla B, pagando con l´esonero i soli 6 punti in 10 gare. Aveva continuato Mihajlovic, con una bella e ruggente fiammata iniziale, quando la sua vaporosa sciarpona rossoblù era il regalo di Natale più gettonato in città e s´invocava solo la firma di rinnovo del contratto. Poi Sinisa s´era inabissato in una serie nera, i 20 punti in 21 partite erano ormai briciole, finché sabato sera, dopo un orrido 1-4 col Siena, la sua avventura era già al capolinea. L´aveva scelto la presidente Francesca Menarini, l´ha avvicendato il papà, geometra Renzo, che parla poco ma paga la benzina: per scelta del patriarca, ieri mattina Papadopulo è stato presentato come terzo frazionista della sbandata staffetta rossoblù e Sinisa ha spedito, da signore, ringraziamenti e auguri. La chance l´aveva avuta, una generosa carta bianca elargita ad occhi chiusi, mentre adesso la patata bollente dovrà cucinarla l´ultimo arrivato, calcando le piste usuali del calcio più stagionato: squadra meglio coperta dietro, e intanto già in ritiro («per conoscerci meglio: gli uomini, non i calciatori»). Il Bologna tenta d´uscirne così, mentre in Fortitudo ci prova Cesare Pancotto, altro navigatore di lungo corso (subentrato a sua volta a Dragan Sakota), e perfino in Virtus, pur fra vittorie e sorrisi, hanno cambiato il pilota (Matteo Boniciolli, dopo Renato Pasquali). Ecco, a Bologna molto si cambia, sulle panchine, ma pure alle scrivanie e in mezzo al campo, e ancor di più, e più in fretta, si cambierebbe. Chi è dio oggi è diavolo già domani, e forse qualcosa c´entra, se poi tanti detriti rotolano giù a valanga. Pazienza poca, competenza tanta (forse), felicità volubile e fugace.