M.Antonietta Calabrò, Corriere della sera 15/4/2009, 15 aprile 2009
MONSIGNOR SGRECCIA: INACCETTABILE, MANCA L’ATTO D’AMORE
Per monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, «non è eticamente accettabile» il caso dell’uomo americano che è diventato padre con il suo seme congelato, dopo 22 anni.
Perché?
«Perché avere figli non è un fatto puramente biologico, non è produrre una cosa, non è un fatto per cui basti inserire di qui, congelare di là, come si fa con gli animali».
Cosa manca?
«Manca l’elemento dell’unione personale degli sposi, del loro amore coniugale. unendosi, che lo sposo e la sposa diventano padre e madre».
Il fatto che i medici americani parlino di «miracolo», visto il tempo che è passato, non cambia il suo giudizio?
«Faccio l’esempio dei semi di grano ritrovati in alcune anfore romane in Egitto, che dopo migliaia di anni hanno prodotto altro grano. In fondo è bastato che quei chicchi casualmente fossero rimasti per millenni al giusto grado di umidità. Che i i gameti umani si mantengano a 180 gradi sotto zero è un puro fatto tecnico».
Il ragazzo americano era malato di leucemia e prima della radioterapia ha voluto «salvare il suo seme» e la possibilità di avere dei figli.
«Il vero problema non è la tecnica di conservazione o di manipolazione del materiale biologico. Il vero successo ci sarà quando gli scienziati riusciranno a prevenire l’infertilità umana. E quando riusciranno a riparare i danni alla fertilità di uomini e donne che così saranno resi nuovamente capaci di diventare padri e madri attraverso la donazione reciproca».
Lei teme questa come un nuovo tipo di alienazione?
« una preoccupazione di tipo personalistico e umano che può essere condivisa da tutti, credenti e non. Naturalmente, la Chiesa nella procreazione umana ci vede anche l’intervento creatore di Dio».