Giampiero Mughini, La collezione, Einaudi Torino 2009, 15 aprile 2009
«La sera dopo cena Maccari e io e anche Malaparte finché rimase a Torino, andavamo al cinematografo, nella lontana periferia: ho ancora memoria di un cinema tutto in legno e vecchissimo
«La sera dopo cena Maccari e io e anche Malaparte finché rimase a Torino, andavamo al cinematografo, nella lontana periferia: ho ancora memoria di un cinema tutto in legno e vecchissimo. Vedemmo piú volte Marocco con Marlene Dietrich e Sinfonia nuziale e tutti i film che avevano per protagonista Von Stroheim che tanto piacevano a Maccari. Qualche notte Maccari, io, Cremona e Craveri ci recavamo all’Alfieri, un tabarin nel centro della città, dove ragazze mezze nude venivano a ballare fra i tavoli. Cremona e Craveri portavano la bombetta e cappotti neri con il bavero di velluto. Dopo un pò Maccari si metteva a fare disegni pornografici, uomini dai sessi lunghissimi che compievano le piú singolari giravolte e ai quali stavano attaccate donnine di ogni età, da giovani pudiche e graziose a vecchie bagasce. I camerieri erano avvinti da quei disegni e Maccari glieli regalava, senza naturalmente firmarli.» (Bilenchi racconta il periodo torinese di Maccari, 1931).