Giampiero Mughini, La collezione, Einaudi Torino 2009, 15 aprile 2009
«Passo energico, ritmato a scatto automatico, come se il movimento fosse montato a tempo di orologeria con una forza decisiva, come se il selciato fosse il piano di una incudine come se l’acciottolato fosse composto di crani nemici, come se ad ogni passo si dovesse schiacciare con il piede sinistro la testa di un inglese e con quello destro la testa di un bolscevico» (Depero fa l’apologia del passo romano, in A passo romano, 1943)
«Passo energico, ritmato a scatto automatico, come se il movimento fosse montato a tempo di orologeria con una forza decisiva, come se il selciato fosse il piano di una incudine come se l’acciottolato fosse composto di crani nemici, come se ad ogni passo si dovesse schiacciare con il piede sinistro la testa di un inglese e con quello destro la testa di un bolscevico» (Depero fa l’apologia del passo romano, in A passo romano, 1943)