Edward Hadas, La stampa 15/4/2009, 15 aprile 2009
IL RALLY DELLE BORSE? UN’ILLUSIONE L’ECONOMIA E’ ANCORA IN RIBASSO
I mercati riflettono le migliori previsioni degli investitori sul valore a lungo termine. Riflettono anche la solidità del cash flow a breve termine degli investitori. In questo momento, il secondo punto potrebbe essere più importante del primo. I mercati azionari, del credito e delle materie prime sono scesi così tanto che il recente incremento è veramente un rialzo di consolazione. Dal 6 marzo, l’indice S&P 500 è aumentato del 27% e l’indice iTraxx Europe degli spread del credito investment grade è diminuito di 24 punti base, arrivando a 258 punti base. Il prezzo del petrolio è aumentato del 47%. Ci sono state alcune buone notizie. A marzo, l’export cinese è salito del 7,5%. A febbraio, le vendite di case esistenti negli Usa sono aumentate del 4,4% rispetto al mese precedente. E i direttori delle grandi banche hanno diffuso ottimismo sui ricavi, convalidato in parte da un forte primo trimestre realizzato dalla banca Usa Goldman Sachs.
Il rally delle Borse si poggia sul fatto che l’economia si sta stabilizzando, le banche stanno concedendo prestiti di nuovo e l’aumento dei prezzi genera fiducia. I mercati stanno guardando avanti. Ma la spiegazione alternativa che i rialzi del mercato dipendano dal cash flow degli investitori poggia su dati molto più solidi. Il bilancio della Federal Reserve è aumentato dal 7% al 29% del Pil. Ciò equivale a un enorme trasferimento di contante al sistema bancario. Si ritiene che sosterrà i prestiti, ma il trading potrebbe essere il primo beneficiario. Il disavanzo del governo Usa - l’eccedenza di contante immesso nell’economia rispetto al contante ritirato - è stato di 957 miliardi di dollari negli ultimi sei mesi, in rialzo dai 313 miliardi dell’anno precedente. Se si aggiunge il tasso di interesse reale vicino allo zero nella maggior parte del mondo, il denaro nuovo a buon mercato e disponibile è più che sufficiente a far salire i prezzi degli asset. Sembra che gli investitori stiano dimenticando che questo denaro fabbricato in serie può causare inflazione. Sembra inoltre che non prestino sufficiente attenzione alla disoccupazione e ad altri segnali di deboli condizioni economiche. Il trend predominante nell’economia reale rimane al ribasso.