Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 14 Martedì calendario

Il sonno serve a resettare il cervello, eliminando le informazioni superflue. Lo suggerisce uno studio pubblicato dal gruppo di ricerca di Giulio Tononi e Giorgio Gilestro alla School of Medicine and Pubblic Health dell’Università del Wisconsin-Madison sulla rivista Science

Il sonno serve a resettare il cervello, eliminando le informazioni superflue. Lo suggerisce uno studio pubblicato dal gruppo di ricerca di Giulio Tononi e Giorgio Gilestro alla School of Medicine and Pubblic Health dell’Università del Wisconsin-Madison sulla rivista Science. Già riconosciuto come promotore del buon funzionamento dell’organismo umano, secondo lo studio il sonno servirebbe infatti anche a ”ricaricare” il cervello, preparandolo ad accogliere nuove informazioni. Per spiegare in che modo il sonno influisce sui processi cerebrali, i ricercatori hanno elaborato la cosiddetta teoria della ”omeostasi sinaptica”. «Secondo questa teoria la funzione principale del sonno consisterebbe nel tenere sotto controllo l’efficienza complessiva delle sinapsi, cioè delle comunicazione tra i neuroni», spiega Chiara Cirelli, tra gli autori dell’articolo. Per lo studio, i ricercatori hanno osservato il cervello dei moscerini della frutta. I moscerini sono stati tenuti nello stato di veglia forzata 24 ore su 24 da un braccio robotico che agitava le piastre in cui erano contenuti. Le immagini al microscopio del cervello degli insetti hanno mostrato alti livelli della proteina sinaptica chiamata Brunchpilot (BRP), una delle sostanze coinvolte nel meccanismo di comunicazione dei neuroni. I livelli di questa proteina si abbassano invece notevolmente durante il riposo. In pratica, è come se il sonno ripulisse il cervello permettendo di fare spazio all’apprendimento, consolidando nella memoria solo le informazioni rilevanti che abbiamo appreso durante il giorno. «Molto di quello che impariamo durante una giornata non è realmente importante, di conseguenza il sonno, permettendo la riduzione delle sinapsi, ci fa risparmiare energia e spazio, elimina le informazioni superflue e prepara il cervello per incamerarne di nuove».