Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 14/4/2009, 14 aprile 2009
I "BUONI PASTO" DEL GOVERNO SFAMANO IL 10% DEGLI AMERICANI
Nell´America della recessione oltre 32 milioni di persone - il 10% dell´intera popolazione - mangiano grazie ai "food stamps", i buoni pasto del governo. Una cifra record, toccata a gennaio (ultimo dato disponibile) ma destinata a crescere ancora nei prossimi mesi, visto che tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 il numero dei poveri che ne hanno diritto è salito di 580mila unità e altre centinaia di migliaia di persone sono in lista di attesa.
Ancora conosciuto come "Food Stamp Program" - anche se dal primo ottobre 2008 ha preso il nome di "Supplemental Nutrition Assistance Program" (Snap) - questo programma federale per aiutare i meno abbienti risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale. Un´idea dell´allora ministro dell´Agricoltura Henry Wallace, che restò in vigore dal 16 maggio 1939 fino alla primavera del 1943, dando aiuti complessivi per 262 milioni di dollari (sotto forma di francobolli arancioni e blù da 1, 5 o 10 dollari) a circa venti milioni di americani indigenti.
Nel corso dei decenni il programma é cambiato ma con l´America che ha fatto ingresso nel suo sedicesimo mese di recessione il record di poveri - che venne stabilito durante la crisi economica dei primissimi anni Novanta (27 milioni) è già stato battuto tre volte negli ultimi cinque mesi e l´uso di "food stamps" (oggi non più francobolli ma una sorta di carte di credito) si sta diffondendo anche in negozi e supermercati dove non si erano mai visti e nelle "food auction", le aste del cibo che si moltiplicano negli Stati più colpiti dalla recessione e dai licenziamenti. In Michigan, cuore dell´industria automobilistica americana, in Indiana, in Ohio nelle aste i buoni pasto vengono usati come cash.
E´ un programma federale (anche se in alcuni Stati prende un nome diverso), è amministrato dal ministero dell´Agricoltura ma i buoni pasto vengono poi distribuiti dalle autorità locali. Possono ricorrere ai buoni pasto tutti coloro che guadagnano meno di 1.127 dollari (lordi) oppure 867 dollari netti al mese, se sono single. Per le famiglie si sale in progressione: una composta da tre persone deve avere come reddito complessivo 1.907 dollari lordi (o 1.567 netti), una di cinque 2.687 dollari lordi (o 2.067 netti) e via dicendo. Il buono pasto mensile può essere ovviamente speso solo per comprare cibo ed è pari a 176 dollari per un single, 323 per una coppia, 463 per una famiglia di tre persone e a salire fino ai 1.058 dollari per una famiglia di otto persone (oltre quella cifra si aggiungono 132 dollari per ogni ulteriore figlio). Sono cifre calcolate tenendo conto che una famiglia media spende al mese circa il 30% delle proprie entrate per mangiare, praticamente 1,85 dollari per ogni singolo pasto.
Lo Stato che riceve maggiori aiuti è il Texas con tre milioni di poveri, seguito dalla California con due milioni e mezzo e da New York con 2,2. Nella sola "Grande Mela" sono coinvolti 1,4 milioni di persone, circa 800mila famiglie, cui arrivano mensilmente "food stamps" per un equivalente di 200 milioni di dollari. Secondo gli uffici del sindaco Bloomberg altri 700mila potrebbero averne diritto: si tratta di persone e famiglie che non ne hanno fatto richiesta o perchè (è il caso di molti immigrati) non lo sanno, perchè sperano di trovare presto un lavoro, perchè il processo burocratico è lungo o semplicemente per vergogna.
Nei negozi dei cinque "boroughs" di New York City (la ricca Manhattan compresa) si vedono sempre più spesso vetrine che accanto ai simboli della carte di credito espongono il cartello «si accettano food stamps». Si tratta in prevalenza di negozi frequentati degli emigranti ispanici, di "deli" pachistani, indiani o iraniani, ma anche di piccoli supermercati di quartiere toccati dalla crisi e che vendono cibo a prezzi già contenuti.