Francesco Mimmo, la Repubblica 14/4/2009, 14 aprile 2009
SCOMMESSE ONLINE, E’ BOOM MA L’ITALIA CHIUDE LE FRONTIERE OSCURATI 1600 SITI STRANIERI
Erano 500 nel 2006, sono diventati oltre 1600 a marzo di quest´anno: è l´ultimo dato dell´inarrestabile successo delle scommesse online. Inarrestabile come la battaglia legale che accompagna da anni la liberalizzazione del gioco in Italia: 1.600 sono infatti i siti Internet di bookmaker stranieri oscurati. La decisione è dei Monopoli di Stato che "cancellano" tutti gli indirizzi web delle società di scommesse che non abbiano una concessione e una licenza come previsto dalla legge italiana del ´99. E ora le società straniere accusano i Monopoli di difendere i "campioni nazionali" attraverso un regime fiscale vessatorio. L´austriaca Goldbet, una delle oscurate, chiede alla Commissione Ue di sanzionare l´Italia.
Il mercato delle scommesse in Italia è enorme e in costante crescita. Nel 2008 ha fruttato 47 miliardi, oltre 13 nei primi tre mesi del 2009 con una crescita del 9,2%. Una bella fetta viene dai giochi tradizionali (Lotto, Gratta e Vinci, Superenalotto). Ma le scommesse online hanno avuto un vero e proprio boom da fine 2006. Un miliardo di raccolta nel 2008, una crescita del 28% a febbraio 2009. Frutto soprattutto degli "skill games" come quel poker online diventato negli ultimi mesi una vera e propria passione per gli scommettitori. Gli esperti stimano per il 2009 un giro d´affari di 2 miliardi. Un bel business, dunque. Anche per i più esperti bookmaker stranieri, anglosassoni soprattutto, che hanno fiutato l´affare. E per la verità hanno anche provato a sfruttarlo quel business. Ma senza successo, perché inesorabile è scattato il blocco dell´Aams, i nuovi Monopoli di Stato. I siti che non hanno una concessione dallo Stato italiano (sono state assegnate nel ´99, poi rinnovate nel 2003), dopo un iniziale interregno hanno conosciuto l´oscuramento nel 2006 e il blocco definitivo con le norme della Finanziaria 2007.
Oggi i siti oscurati dai Monopoli sono oltre 1.600. I tentativi di accesso registrati sono passati dai 91 milioni 2006 a 446 milioni nel 2008. Gli italiani, dunque, ci provano a giocare via Internet ma in molti casi vengono bloccati da siti inaccessibili. Alle proteste e ai ricorsi (nel 2006 la maltese Astrabet vinse un ricorso al tribunale civile, ma il suo sito resta oscurato), Aams risponde che «nella Ue valgono le norme dei singoli Paesi». Che sono molto diverse tra loro. Rigide in Francia e Germania, molto libere nei paesi anglosassoni dove si scommette anche sul numero di calci d´angolo in una partita. Non sono d´accordo gli austriaci di Goldbet che ora hanno alzato il tiro. Basta ricorsi a Tar e tribunali italiani. Si va direttamente alla Commissione Europea per chiedere una procedura d´infrazione contro l´Italia. Goldbet viene considerata illegale e il suo sito è tra i 1600 oscurati: non ha la concessione e la licenza della Questura, requisiti che la legge italiana considera fondamentali anche a garanzia dell´ordine pubblico. «La Corte europea di Giustizia si è già espressa diverse volte contro la legge italiana in materia di scommesse - spiega l´avvocato di Goldbet, Valentino Paternostro - bocciando il regime concessorio».
Ma perché i bookmaker stranieri non chiedono, come qualcuno (pochi per la verità) ha fatto, la concessione? Perché dovrebbero accettare anche il regime fiscale italiano che tassa non gli utili ma il fatturato: si paga fino al 5% per ogni giocata, anche se il banco perde. E poi si tassano gli utili d´azienda. Un bel salasso. E´ proprio contro questo regime che si scaglia il ricorso di Goldbet: «Gli interessi dell´erario sono gli unici obiettivi del regime concessorio - si legge nel ricorso - con una politica volta a favorire le scommesse a fini di incremento del gettito fiscale. E il regime di esclusività nel rilascio della concessione realizza un´ingiustificata disparità di trattamento sulla base della nazionalità dell´operatore». Il ricorso «si basa sulle norme 43 e 49 del Trattato Europeo - spiega Paternostro - sulla libertà di impresa e stabilimento. Goldbet è un´impresa austriaca con regolare permesso per operare come bookmaker e come qualsiasi altra impresa europea deve poter operare ovunque in Europa. La legge italiana è nata per favorire i colossi Snai e Lottomatica e crea un monopolio di fatto». Accuse che ora sono al vaglio dell´Antitrust a Bruxelles.