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 2009  aprile 09 Giovedì calendario

SARTOR Fiorenzo

SARTOR Fiorenzo Cornuda (Treviso) 1944. Imprenditore • «[...] dopo le elementari va a lavorare in una bottega artigiana del paese natìo ("Facevamo anche le casse da morto in zinco", ricorda) e a 17 anni ha la felice intuizione che gli darà la ricchezza: il primo meccanismo autosollevante che fa salire e scendere in verticale ponteggi, montacarichi e ascensori da cantiere. Si mette in proprio nel 1967, fondando la Safi, e s’allarga: apre filiali all’estero e noleggia i suoi moderni apparati alle imprese di mezzo mondo, che li impiegano negli interventi per sistemare il tetto della Mole Antonelliana a Torino, per rifare la facciata dell’hotel Oberoy a Mumbai, per tirare su grattacieli a Singapore e restaurare il museo della Scienza di Valencia. [...] la Safi è ancora la principale impresa italiana dell’imprenditore, eppure non arriva a 10 milioni di fatturato. Nel frattempo, però, l’industriale veneto ha diversificato i suoi interessi, svariando tra pesca e autotrasporto, calzature e compravendita immobiliare, piantagioni di canna da zucchero ed energia. Impossibile sapere con precisione il giro d’affari aggregato e il numero di persone alle sue dipendenze. Sartor dichiara: "Dipendenti? Qualche migliaio. L’azienda più grossa? In Brasile". Per anni, il piccolo impero dell’uomo che indossa sempre i gilet, non mette mai la cravatta e si alza non più tardi delle quattro del mattino, si articola attraverso una serie di piccole Srl dal modesto capitale sociale. La Sartor Holding, che ora sta in cima al gruppo e che ha come unico azionista lo stesso Sartor, viene fondata solo nel novembre 2008. La somma di tutte le attività dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro di ricavi. [...] è di fatto alla testa di un gruppo multinazionale, anche se dai contorni non precisabili. A chi gli chiede se possiede società in determinati paesi, Sartor risponde così: "Proprio nei posti che dice lei". Di sicuro, Sartor controlla aziende in Kenya e Somalia (stato del quale è console onorario per il Veneto), in Romania e Brasile. In questi due paesi, le società che fanno o facevano capo a Sartor sono state spesso bersaglio di polemiche. In Romania, in seguito a una serie di compravendite che hanno al centro la Sevam e la Metalrom International e infine la Euroboiler, le autorità finanziarie locali lo hanno inquadrato nel mirino per sospette frodi sull’Iva, ma senza arrivare al processo. E la stampa del luogo si è spesso interrogata sulle origini del patrimonio di Sartor. Con ancora maggior enfasi i giornali e parecchi uomini politici brasiliani si sono interessati alle vicende della ex Novagro, ribattezzata Usina Santa Fé, grossa impresa agricola del Mato Grosso, che produce 900 mila tonnellate annue di canna da zucchero da cui si ricavano 7,2 milioni di litri di alcol (che nella nazione sudamericana è abbondantemente utilizzato come carburante). Quando ha rilevato la Novagro in agonia, sulla società gravavano debiti per circa sessanta milioni di euro: rinegoziando abilmente il debito con il Banco do Brasil, Sartor ha pagato meno di 1,5 milioni di euro, suscitando le critiche e le invidie dei concorrenti e spingendo alcuni parlamentari del Mato Grosso a chiedere la creazione di un’apposita commissione d’inchiesta. [...] s’è impegnato a rilevare la Ineos Vinyls, che all’interno del petrolchimico utilizza il clorosoda per produrre il Pvc, la plastica rigida che serve soprattutto per le fognature e le infrastrutture. [...] Per la politica, è il salvatore di Porto Marghera, o quantomeno di un bel pezzo del celebre impianto, che senza il suo intervento rischia di chiudere provocando guai a catena. [...] Iperattivo self made man, grazie alla poco gloriosa fuga della multinazionale britannica e all’assenza di altri candidati interessati alla cosiddetta filiera del cloro, Sartor è diventato il cavaliere bianco della chimica. Per il governo nazionale e quello regionale, di centrodestra. Ma pure per la giunta di Venezia guidata da Massimo Cacciari, di centrosinistra [...]» (Maurizio Maggi, “L’espresso” 16/4/2009).