Pietro Saccò, Voce Arancio 10/04/2009, 10 aprile 2009
GLI ECO-PAPERONI
Ecco la classifica delle cento persone più ricche del mondo che investono nell’ambiente e fanno i soldi con l’energia pulita
10/04/2009
Il Sunday Times ha stilato la classifica delle cento persone più ricche del mondo che investono in energia pulita e in programmi di protezione dell’ambiente. Solo 32 su 100 però hanno fatto fortuna grazie alle loro imprese ambientaliste e non occupano le posizioni migliori della classifica: solo 3 sono tra i primi 50, 16 tra gli ultimi 17. Gli altri 68 sono grossi imprenditori che si sono arricchiti in altri campi e oggi finanziano progetti ecologici.
Gli Stati Uniti sono la nazione più presente nella Green Rich List, con 34 ricchi ambientalisti. Seguono la Cina (17 ricchi), l’Inghilterra (10) e la Germania (7). La Svizzera ha quattro imprenditori verdi, la Francia tre, l’Olanda due, la Spagna, la Danimarca e la Svezia una. L’Italia è l’unica grande economia assente dalla classifica.
Il primo classificato è Warren Buffett. Il re della finanza americana ha un patrimonio stimato in 27 miliardi di sterline. Tra le sue partecipazioni più importanti ci sono la Coca Cola e la catena di ristoranti Dairy Queen. Buffett è considerato ambientalista perché controlla una fetta di MidAmerican Energy, azienda all’avanguardia nell’energia eolica statunitense. Ha in ballo un progetto per nuovi impianti eolici in Texas, Oklahoma e Kansas. Di recente ha anche investito 230 milioni in Byd, gruppo di Hong Kong che produce batterie per auto elettriche.
Bill Gates, fondatore della Microsoft, ha lasciato l’azienda nel 2008 per dedicarsi alla fondazione Bill & Melinda Gates, che ha un portafoglio da 26 miliardi di sterline. Parte di questi soldi sono stati investiti in Pacific Ethanol, gruppo che fa ricerca sui combustibili alternativi. Gates ha anche puntato sulla californiana Sapphire Energy, che spera di ricavare carburante dalle alghe.
Come Gates la maggior parte dei ricchi ambientalisti americani viene dalla Silicon Valley. Accoppiati al decimo posto (hanno 7,5 miliardi a testa) ci sono gli inventori di Google, Larry Page e Sergey Brin. I due investono in Tesla Mortors, che ha sviluppato il Tesla Roadster, auto elettrica capace di percorrere 220 miglia. Poi Google investe 10 milioni di dollari per produrre energia dal calore del sottosuolo. Sempre dai computer è venuta la fortuna del canadese Jeff Skoll, tra i fondatori di eBay e oggi dedito solo alla causa ambientalista. stato il produttore di Una scomoda verità (il film di Al Gore) e ha raccolto 250 milioni di dollari nella sua ”Fondazione Skoll”, che sponsorizza varie cause ecologiste. Mentre l’altro fondatore di Microsoft, Paul Allen, ha investito 250mila dollari nella Imperium Renewables, che vuole produrre carburanti dai vegetali, e 20 milioni in Alta Rock, che studia la possibilità di ottenere energia dai geyser, dalle acque calde e dai vulcani.
Il terzo della classifica è Ingvar Kamprad, lo svedese che ha fondato Ikea. Kamprad vive in maniera estremamente modesta e arreda la casa con mobili Ikea. Ha 22 miliardi di sterline ed è un fervente ambientalista. Dal 2012 tutti i negozi Ikea utilizzeranno solo energia verde, e i loro consumi dovranno ridursi del 25%. Le auto della flotta aziendale Ikea sono tutte Prius, le ibride della Toyota. L’azienda aiuta i dipendenti a convertire le loro auto al Gpl, e gli regala biciclette e lampadine a consumi ridotti.
I primi imprenditori che davvero hanno fatto soldi grazie all’energia verde sono al 21°, 22° e 49° posto. Il 22° è l’ingegnere tedesco Aloys Wobben, che dal 1985 produce turbine per l’energia eolica. La sua Enercon ha seimila dipendenti e un’area di produzione grande come 40 campi da calcio. Nel 2008 Wobben aveva 4,5 miliardi di euro. Norbert Rethman, tedesco anche lui, ha trasformato l’azienda di autotrasporto del padre in una multinazionale di gestione e trasporto dell’immondizia. Ha tre divisioni: logistica, riciclo di carcasse animali e servizi ambientali. Nel 2007 valeva 6,8 miliardi. Il 49° è Tulsi Tanti, indiano. Partito da un’industria tessile, Tanti si è convertito alla realizzazione di turbine dal 1995. il suo gruppo oggi è il 5° maggiore al mondo in questo settore.
La classifica è piena di petrolieri (sono 12). C’è il loro veterano americano T. Boone Pickens, diventato ambientalista per amore degli Usa: ha investito 60 milioni di dollari in una campagna televisiva per spiegare agli statunitensi che stanno pagando 432 mila euro al minuto per compare petrolio dall’estero. Per ridurre la dipendenza americana dal greggio, Pickens sta investendo sull’eolico e sul solare. Ha affittato migliaia di acri di terra texana per farci dei campi eolici. Ma c’è anche David Rockefeller, il nipote di John D. Rockefeller, fondatore della Standard Oil. Rockefeller è uno dei maggiori benefattori d’America, ha speso 770 milioni di dollari negli ultimi quattro anni per programmi ambientalisti, compresi quelli sull’agricoltura sostenibile e l’educazione alimentare.
I patrimoni degli ultimi classificati sono limitati (200 milioni di sterline), ma non ci sono cantanti o attori nella classifica dei ricchi ambientalisti. Sting, Paul McCartney, Madonna, Elton John e Mick Jagger hanno tutti più di 200 milioni di sterline. Nessuno di loro figura nella ”Green Rich List”.
Tra quelli che nel verde ci credono davvero ci sono i gemelli Andreas e Thomas Strungmann, tedeschi. Hanno ereditato dal padre la farmaceutica Durachemie nel 1979. L’hanno venduta nel 1986 per fondarne un’altra, la Hexal, a sua volta ceduta nel 2005. Hanno incassato 7,5 miliardi di dollari, che hanno investito in biotecnologie ed energia solare, comprando a febbraio una quota di Conergy. In classifica anche 17 cinesi, concentrati nei campi dell’energia solare e delle auto elettriche. Quest’ultimo è un settore estremamente competitivo, le speranze sull’auto elettrica sono tante e progetti avanzati sono in studio anche in Francia, Canada, India e Usa.
La storia meno nobile dei ricchi ambientalisti è quella di Wendy McCaw. La McCaw Foundation finanzia l’educazione ambientale nelle scuole, progetti di riduzione dell’inquinamento negli oceani, il ritorno al lupo grigio nel West e la tutela dell’habitat delle balene. Ma tutti i soldi arrivano dal divorzio di Wendy dal marito Craig McCaw, dopo 22 anni di matrimonio. Lui ha creato l’impero delle telecomunicazioni AT&T e l’ha venduto per 1 miliardo nel 1999. Dal divorzio Wendy ha ricevuto almeno 500 milioni.