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 2009  aprile 10 Venerdì calendario

ALLA FACCIA DELLA CRISI


Fatturati che crescono, boom di utili, aziende che assumono
E interi settori (come il cinema, il gioco, le crociere) in controtendenza

10/04/2009

Non c’è aria di crisi per il cinema americano. Il 2009 è partito con un record storico: in gennaio gli incassi hanno toccato il miliardo di dollari, con un incremento del 19% rispetto allo stesso mese del 2008. Quasi un americano su due è entrato in una sala cinematografica (114 milioni i biglietti staccati). Tra i successi del dopo-Natale, la commedia Paul Blart: Mall Cop, il thriller Taken, l’horror My Bloody Valentine. Il risultato non è così sorprendente. Anche nel 1932, l’anno peggiore della Grande Depressione, quando i disoccupati erano 13 milioni, la produzione industriale era crollata del 40% rispetto al 1929 (alla vigilia del Giovedì nero di Wall Street), dalle fabbriche di Detroit era uscito il 75% in meno di veicoli, il cinema e lo spettacolo in genere andavano a gonfie vele. L’horror La mummia, il poliziesco Scarface di Howard Hawks, la commedia musicale Love Me Tonight di Rouben Mamoulian furono tre dei prodotti di maggior richiamo della stagione cinematografica. A fine dicembre venne inaugurato a New York il Radio City Music Hall, teatro da seimila posti presto impiegato come enorme sala di proiezione. Prospera l’industria dei sogni, comincia la grande stagione della commedia americana.

Positiva campagna abbonamenti per l’inglese BSkyB. La rete tv del gruppo News Corp di Rupert Murdoch ha annunciato 1.000 assunzioni nel Regno Unito.

« un periodo davvero stimolante»: George Soros intervistato lo scorso marzo da The Australian. Nel 2008, anno in cui l’industria degli hedge fund ha perso il 18,3% (stima Hedge Fund Research), la sua fortuna, attraverso il fondo Quantum, è cresciuta del 9%.

Il 2008 è stato un anno record per i bilanci delle grandi società petrolifere, spinti dal prezzo del greggio che in luglio ha toccato il massimo storico a 147 dollari al barile. E i risultati sono rimasti largamente positivi nonostante la forte frenata dei profitti nel quarto trimestre, quando il barile è precipitato a poco più di 33 dollari. Utili di Exxon Mobil: 45,2 miliardi di dollari. Utili di Royal Dutch Shell: 31,4 miliardi di dollari (i profitti annuali più alti di tutti i tempi per una società europea).

Anche dove la crisi non c’è, la recessione globale si fa sentire se si confronta qualche dato con gli anni precedenti. In Italia, nel 2008 l’Eni ha registrato ricavi per 108,14 miliardi, in crescita di 20,8 miliardi rispetto al 2007. Il gruppo, che prevede una crescita del 3,5% l’anno per i prossimi quattro anni, ha in programma 1.000 assunzioni nel triennio 2009-2011. Nel solo 2007 erano state 1.970 in Italia e 2.710 all’estero. Si cercano ingegneri ed economisti, soprattutto nella divisione Exploration & Production.

Paolo Scaroni, amministratore delegato: «Eni farà fronte alla recessione internazionale continuando a crescere. Grazie al portafoglio flessibile, il gruppo può tener testa alle difficoltà» (principali attività dell’Eni: ricerca, produzione, trasformazione, commercializzazione di petrolio e gas naturale, estratti in varie parti del mondo, energia elettrica ecc.).

Ingegneri, periti elettrotecnici, controllori di rete e di impianti di generazione: l’Enel intende assumerne tremila da qui al 2011. Nel solo 2008 le assunzioni sono state 2.500.

La crisi dei consumi non tocca tutti i settori. Associazioni come il Codacons parlano di un calo medio del 20% degli acquisti per il Natale 2008. Di tutt’altro segno i dati di vendita e affluenza degli outlet in dicembre. Il Valdichiana Outlet Village ha aumentato il fatturato del 30% (un risultato dovuto anche all’apertura di nuovi negozi). Al Fidenza Village nelle prime due settimane del mese le vendite sono salite del 45%. Negli outlet si trovano per lo più negozi di abbigliamento e accessori di grandi marchi con sconti che vanno dal 30 al 70% (in genere su capi delle stagioni precedenti).

Low cost anti-crisi. Elio Fiorucci, stilista: «La gente ha pochi soldi in tasca e rinuncerà al maglione in cachemire che costa un botto. Ma il business dell’abbigliamento non è finito, più che altro è spostato verso il basso, verso il low cost. Perché l’abito è fonte di gratificazione e, anche in tempi di crisi, fare shopping resta un piacere a cui non si rinuncia».

Il gigante svedese della moda cheap Hennets & Mauritz, più noto con la sigla H&M, ha chiuso il 2008 con fatturato e utili in rialzo (+13 e +12,5%). Per il 2009 prevede di assumere 6-7.000 persone.

Non solo abbigliamento. McDonald’s ha in programma 12.000 assunzioni (per l’apertura di 240 fast-food in Europa, 30 solo in Italia), la catena inglese Asda, gruppo Wal-Mart, 7.000 (per nuovi centri vendita). Ikea, la multinazionale svedese del mobile da montare, ha incrementato le vendite in Italia del 5,8% nel 2008. Quest’anno aprirà tre nuovi spazi commerciali a Rimini, Salerno, Gorizia e assumerà un migliaio di persone.

Nonostante la crescente propensione a ridurre i consumi, oltre il 56% degli italiani secondo l’ultimo rapporto Censis, giudica irrinunciabile la spesa per i telefoni cellulari. Tra i giovani dei principali Paesi europei, ad eccezione della Francia, il telefonino è in testa alla piramide mediale (che stabilisce la frequenza d’uso di cellulare, tv, internet, libri, radio in auto).

Il gruppo Vodafone, guidato dall’italiano Vittorio Colao, ha chiuso il 2008 con un fatturato di 35,5 miliardi di sterline (dati di fine marzo, secondo l’esercizio inglese): un incremento del 14,1% rispetto al 2007. Cresciuti del 26,2% i clienti nel mondo: oggi sono 260,5 milioni.

Il 10 giugno Costa Crociere ha superato la quota di un milione di prenotazioni per il 2008. L’anno precedente, in cui aveva stabilito il primato europeo, aveva dovuto aspettare il 17 luglio per ottenere lo stesso risultato. Mentre le compagnie aeree, gli alberghi, i villaggi turistici soffrono per la crisi economica, la stagione 2008 ha fatto registrare un record assoluto del movimento passeggeri nei porti italiani: 8.534.015 presenze con un incremento dell’11,6% sul 2007.

La neve abbondante dello scorso inverno ha allontanato la crisi dalle regioni alpine. L’Osservatorio nazionale sulla stagione invernale fissa all’8% l’incremento degli arrivi nelle stazioni sciistiche nel 2008 rispetto al 2007.

Incurante della crisi il whisky scozzese. Il fatturato è in crescita grazie alle esportazioni: in Cina le vendite sono passate da 1 milione di sterline nel 2001 a 70 milioni nel 2007. Leggermente in calo nel Regno Unito, il consumo globale è arrivato nel 2007 a 318 milioni di litri (il 15% in più rispetto a dieci anni prima) con un fatturato di 2,8 milioni di sterline. Come altre aziende, Macallan, una delle etichette più famose, ha restaurato vecchie distillerie in disuso per far fronte alla domanda in crescita.

Quando il sogno di diventare ricchi aiuta a esorcizzare la crisi. L’Italia vede crescere i giochi di ogni tipo: Superenalotto, poker online, Gratta e vinci, lotterie, corse dei cavalli ecc. Nel 2008 sono stati spesi 47,5 miliardi di euro in scommesse (+12,7% rispetto all’anno precedente). Il poker online, lanciato in rete nell’ottobre 2008, ha avuto un successo straordinario: per la fine del 2009 si prevede un fatturato di 2 miliardi. Quasi 22 miliardi hanno incassato da sole le ”new slot”, le macchinette di bar e tabaccherie. Comunque è un boom che viene da lontano e che la crisi ha incrementato. Dal 2003 a oggi il Gratta e vinci è aumentato di 32 volte: da 282 milioni a 9,2 miliardi.

Tre i principali operatori del settore: Sisal, Snai, Lottomatica. L’industria dei giochi nel complesso oggi vale il 2% del Pil.