Massimo Lugli, la Repubblica 9/4/2009, 9 aprile 2009
Ombre inquietanti nella notte, che si aggirano come fantasmi tra i palazzi devastati. Falsi tecnici comunali che cercano di entrare nelle case lesionate con la scusa di verifiche alla stabilità degli edifici
Ombre inquietanti nella notte, che si aggirano come fantasmi tra i palazzi devastati. Falsi tecnici comunali che cercano di entrare nelle case lesionate con la scusa di verifiche alla stabilità degli edifici. Pettorine della Protezione civile rubate e indossate per introdursi senza destare sospetti nelle zone off limits. L´incubo degli sciacalli segue sempre un terremoto, come le pestilenze medioevali accompagnavano guerre e carestie. Mentre il ministro della difesa Ignazio La Russa si prepara a mettere in campo l´esercito, polizia, carabinieri e guardia di finanza, col supporto della forestale e dei corpi di polizia locali, hanno già organizzato un imponente piano di vigilanza per evitare furti e intrusioni. Nessun arresto, almeno finora: le notizie di fermi filtrate nelle ultime ore sono state rapidamente smentite ma danno la misura della paura che serpeggia tra il capoluogo e i comuni colpiti dal sisma, dove spesso la gente preferisce dormire in macchina per restare vicina a casa piuttosto che accettare un ricovero nelle tendopoli blu che compaiono quasi ovunque e continuano a moltiplicarsi. «Blinderemo la città, qui non entrerà più nessuno» ha annunciato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel prossimo futuro, così, nell´Abruzzo dilaniato dal terremoto arriveranno le pattuglie miste sulla scia dell´operazione "città sicure", con agenti e carabinieri a fianco dei militari. Nel frattempo, le forze dell´ordine fanno da sole e diversi personaggi sospetti sono già stati fermati e subito rilasciati. Ieri pomeriggio, a Onna, la polizia ha intercettato due italiani con addosso 80 mila euro in contante ma si trattava semplicemente di inquilini evacuati che erano andati a recuperare i soldi dalle loro case. Lunedì notte un episodio più inquietante, che fa pensare a una vera e propria calata di sciacalli da diverse parti d´Italia: la guardia di finanza ha bloccato un´auto con a bordo un tunisino e un romeno venuti da Tivoli che non hanno saputo spiegare per quale motivo fossero finiti nella zona terremotata. Di sicuro non si trattava di soccorritori ma gli oggetti che avevano addosso ma non risultavano rubati e i due, che hanno alcuni piccoli precedenti penali, sono stati rilasciati. «Abbiamo istituito un servizio di vigilanza giorno e notte con novanta persone in azione per ognuno dei quattro turni di servizio nelle 24 ore – spiega il vicequestore Massimo Capozza, del reparto mobile di Roma, uno dei coordinatori della task force – le nostre pattuglie sono composte solo da uomini in divisa, appiedati, che presidiano i varchi degli edifici sbarrati e controllano le strade e i vicoli, soprattutto di notte. un servizio molto apprezzato dalla gente e ci capita spesso di incontrare abitanti dei palazzi che vogliono entrare nei loro appartamenti per recuperare oggetti di valore o di necessità. In questo caso ci mettiamo in contatto con la protezione civile e cerchiamo di accontentarli». Ai poliziotti in divisa si affiancano i colleghi in borghese della mobile dell´Aquila e delle altre città abruzzesi con una funzione molto più spiccatamente repressiva. Ma, almeno finora, nessuno ha segnalato furti anche perché lo spiegamento di forze ancora mobilitato per l´emergenza è troppo imponente e la notte continua a essere illuminata dalla luce cruda delle fotocellule. Anche i carabinieri del comando provinciale sono onnipresenti con oltre mille uomini mobilitati sul territorio. Il nucleo radiomobile e i nuclei operativi fanno servizio full time anche in funzione antisciacallaggio: pattuglie in auto o a piedi che presidiano gli edifici pubblici lesionati (tra cui Prefettura, Palazzo di Giustizia e le sedi delle banche) ma anche le abitazioni private. Un altro problema è il recupero e la custodia degli oggetti di valore. Martedì pomeriggio i militari hanno ritrovato quasi settemila euro in contante in una strada del centro e, in un´altra abitazione dell´Aquila, è stato recuperato un prezioso servizio d´argenteria ancora alla ricerca di un proprietario. Molto frequente anche il ritrovamento di armi, soprattutto fucili da caccia ma anche pistole. Ogni oggetto, ogni banconota, viene catalogato, etichettato e custodito in caserma in attesa della gente che si presenterà con una descrizione il più accurata possibile. Per il contante, ovviamente, le procedure sono più complicate. Non basta. L´assessore alla protezione civile del comune di Avezzano Maurizio Bianchini è costretto a lanciare un appello alla vigilanza contro i falsi tecnici del comune. «Si invita la cittadinanza a non dare ascolto a quanti, qualificandosi come tecnici comunali, si stanno in queste ore recando arbitrariamente nelle abitazioni cittadine».