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 2009  aprile 08 Mercoledì calendario

IL PREZZO DELL’ARTE


Quando Larry Gagosian, il più importante mercante d´arte contemporanea del mondo, aprì una galleria a Roma, il chiacchiericcio salì alle stelle. «Arriva per comprare e non per vendere, i prezzi degli italiani sono ancora bassi rispetto al resto del mondo», si disse. Gagosian, si capisce oggi, probabilmente compra ma di sicuro vende, e a prezzi stratosferici.
La fama di Larry Gagosian, che ai vernissage delle sue mostre richiama centinaia di persone, salirà ancor di più con l´arrivo in libreria di Lo squalo da dodici milioni di dollari (Mondadori, pagg. 300, euro 17). L´ha scritto Donald Thompson, economista inglese che ha insegnato alla London School of Economics e alla Harvard Business School. Thompson è anche un collezionista (tanto da stilare l´elenco dei record delle quotazioni e delle vendite all´asta pubblicato qui a fianco), con lo spirito di Alice nel paese delle meraviglie, è entrato nel mercato per capire perché un´opera d´arte di Damien Hirst (nella foto in alto) - per esempio uno squalo tigre imbalsamato, lungo quattro metri e mezzo, sistemato in una gigantesca teca di vetro, dal titolo The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone (L´impossibilità fisica della morte nella mente di un essere vivente) - pagata cinquantamila sterline dal collezionista Charles Saatchi, possa esser stata rivenduta da Gagosian per dodici milioni di dollari.
 una di quelle storie che suscitano stupore e che permette a Thompson di indagare i complessi meccanismi dell´intero mercato dell´arte inseguendo quattro domande: chi determina e cosa rende un´opera appetibile? In base a quale alchimia una scultura o un dipinto valgono milioni di dollari? Come può un collezionista considerare un buon investimento uno squalo imbalsamato? Dove sta andando il mercato dell´arte contemporanea con i suoi prezzi pazzi?
Le questioni non sono da poco. Larry Gagosian è stato accolto a Roma come un ambasciatore della cultura, ma da David Segal del New York Times è considerato «risoluto, indecifrabile e fanatico» e la sua attività «un´operazione misteriosa come una scatola nera». Ma qualcosa sta cominciando ad andare per il verso sbagliato: ha acquistato tre milioni di lingotti d´oro per un´opera di Chris Burden da una società di Allen Standford, recentemente incriminato per truffa e l´operazione è stata bloccata. Ha dovuto pattuire una multa da quattro milioni di dollari dopo esser stato incriminato insieme a tre partner in occasione della vendita di 58 opere d´arte.
Non è un mondo di angioletti quello del mercato dell´arte, ammette Thompson. Larry Gagosian è stato il primo a capire che l´arte è un prodotto che tutti possono esser disposti a comperare. Ed è attraverso di lui che Charles Saatchi, magnate della pubblicità, celebre e oculato collezionista, "inventore" della Young British Art, ha giocato la grande partita di Damien Hirst, con un teschio in platino e diamanti arrivato fino ai 75 milioni di euro e con lo squalo verde e grinzoso, pescato in Australia nel 1991, imbalsamato da tecnici specializzati da lui diretti.
Quel che è da raccontare è che Gagosian, ricevuto il mandato di vendita, rifiutò un´offerta da due milioni di dollari da parte di Nicholas Serota, direttore della Tate Modern. Riuscì a vendere lo squalo per dodici milioni di dollari a Steve Cohen, miliardario, proprietario della SAC Capital Advisor, che gestisce 11 miliardi di dollari, guadagna 500 milioni di dollari l´anno, ed espone i suoi trofei in una dimora di tremila metri quadrati a Greenwich, in un pied-à-terre di 500 metri quadri a Manhattan e in un bungalow di 1700 metri a Delray Beach in Florida.
Per inquadrare questo cartellino da 12 milioni c´è bisogno di un lungo viaggio - testimonia Thompson. Protagonisti sono creatori di brand, collezionisti, segreti e ruoli delle case d´asta, critici d´arte e musei, gallerie al vertice della piramide mondiale come White Cube, fiere, artisti come Tracey Amin, Andy Warhol e Jeff Koons, definito "il Ronald Reagan della scultura", che ha da poco ricevuto dal County museum di Los Angeles una commessa da 25 milioni di dollari per uno dei suoi Toys, la riproduzione di una locomotiva.
 un cammino accompagnato da statistiche, da tabelle nate da sondaggi dell´autore. Per arrivare alla conclusione che il giudizio estetico o l´opinione della critica non hanno assolutamente peso nella nascita di una star dell´arte, che «spesso il valore di un´opera è più legato al brand dell´artista, del gallerista, della casa d´asta e all´ego del collezionista che al contenuto artistico». «I prezzi dell´arte sono alimentati da ciò che in termini economici viene definito "l´effetto irreversibilità": funziona come la ruota dentata che gira in un solo senso e si blocca nella posizione raggiunta». I prezzi irreversibili sono quei prezzi che non possono scendere ma sono liberi di progredire verso l´alto.
Non scendono mai, sostiene Thompson, che sul futuro del mercato dell´arte, nonostante la crisi, è abbastanza ottimista. Certo, è necessaria una correzione di rotta ma il numero di collezionisti attivi oggi è probabilmente venti volte superiore a quello che si poteva registrare nel 1990. E il verde squalo australiano potrà continuare a nuotare in un mare da dodici milioni di dollari.