Luigi Bignami la Repubblica 8/4/2009, 8 aprile 2009
PALAZZI STORICI PIU’ SICURI? POSSIBILE, MA TROPPO COSTOSO
Professore, quando un edificio lo si può definire antisismico?
«Quando è in grado di assorbire l´energia rilasciata da un terremoto. Di fronte ad un sisma distruttivo dunque, una struttura antisismica ben progettata deve essere in grado di deformarsi o al limite di fratturarsi (in quanto è proprio attraverso le fratture che si dissipa energia) in un lasso di tempo che deve permettere a tutte le persone di uscire dall´edificio. Poi, al limite, può anche crollare», spiega Giulio Ballio, rettore del Politecnico di Milano e ingegnere strutturista.
In concreto dov´è sta la differenza tra un edificio antisismico e uno normale?
«La differenza sta soprattutto nel modo con cui si costruiscono i pilastri, che devono essere più massicci, così come le travi, le quali devono essere legate ai primi con metodologie in grado di dissipare l´energia del sisma, perché è proprio nelle giunture che quest´ultima agisce fortemente. I pilastri, in particolare, devono essere costruiti facendo attenzione alla relazione che vi è tra il cemento, i tondini di acciaio, che vengono inseriti, e le staffe che stringono il tutto.
Quando vi è un sisma infatti, i pilastri subiscono delle compressioni che portano il cemento a esplodere verso l´esterno. Le staffe devono essere in numero sufficiente perché ciò non avvenga».
Come si calcolano le dimensioni delle strutture di un edificio da costruire in una zona sismica?
«Oggi abbiamo carte molto dettagliate per ogni area del Paese che indicano il valore dell´accelerazione dei suoli e del modo come questa si manifesta. Da questi dati è possibile dimensionare i pilastri e tutti gli altri elementi della struttura».
Certi edifici antisismici sono appoggiati su strutture "molleggiate". In cosa consistono?
« un sistema che si applica quando la struttura dell´edificio è tale che non è in grado di assorbire tutta l´energia del sisma. In tal caso si pongono al di sotto della costruzione degli ammortizzatori, i quali, concettualmente, agiscono come quelli di un´automobile: ci evitano di saltare su ogni cunetta».
possibile intervenire sugli edifici storici per renderli antisismici?
«Purtroppo la maggior parte di essi sono stati costruiti con materiali e tecniche che non dissipano energia e dunque l´unica metodologia d´intervento sarebbe quella di tagliarli alle fondamenta per inserire al di sotto gli "ammortizzatori". Si capisce quanto ciò sia dispendioso e praticamente impossibile da realizzare per tutto il patrimonio artistico».