Francesco Sisci, La stampa 7/4/2009, 7 aprile 2009
PECHINO LANCIA LA SANITA’ GRATIS
Le sale dell’Ospedale dell’amicizia, fondato negli Anni 50 con gli aiuti degli amici sovietici, sembrano l’alveo di un fiume in piena. Pazienti si aggrappano ai passamano delle scale mobili che collegano un piano all’altro e si appoggiano al braccio di parenti e amici. Per ogni malato ci sono almeno uno, due o anche più accompagnatori che invadono i corridoi, aiutano per le file ai pagamenti delle visite, alle file davanti all’ambulatorio, alle file davanti alla farmacia dell’ospedale. Tutto è lindo e pulito, con i pavimenti di granito e infermieri e medici rigorosamente in pantofoline e grembiuli bianchi, ma la folla sembra quella di un supermercato all’ora di punta e alle varie casse gli impiegati contano i soldi con le macchinette, come alla banca, infilando periodicamente mazzi di banconote in cassaforte. Quasi tutto oggi è a pagamento, lo Stato spende poco di suo per la Sanità.
Tutto questo panorama dovrebbe presto cambiare. Pechino ha infatti annunciato ieri il piano per modificare profondamente la struttura stessa della Sanità cinese. Il piano sarà completato nell’arco di 20 anni, ma già nei prossimi tre l’impalcatura della nuova Sanità dovrebbe essere a posto. Solo per i primi tre anni la Cina spenderà una cifra favolosa: 850 miliardi di yuan, oltre 90 miliardi di euro. Il fine è quello di assicurare per la prima volta nella storia millenaria della Cina una assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini cinesi.
La Sanità infatti era stata sempre a pagamento. Anche nei tempi più comunisti, quando il maoismo era una fede religiosa ancor più che una ideologia, la Sanità era gratuita solo per quella minoranza di persone che risiedeva in città, registrata presso una delle unità di lavoro statali. Il resto del paese, quel 90 per cento di contadini nelle campagne, doveva accontentarsi dei «medici scalzi», un misto di autentici e magari anche bravi medici tradizionali cinesi, di praticoni, di guaritori d’accatto, di infermieri promossi sul campo, eccetera.
Con le riforme la Sanità si è andata professionalizzando, si è specializzata e i medici scalzi sono presto spariti. Gli ospedali, che prima erano riserva esclusiva dei lavoratori registrati, sono stati aperti a tutti, o almeno a tutti quelli che potevano e possono pagare. Sono rimasti pubblici ma gestiti come enti privati, ma hanno cominciato a fare soldi, ed è anche iniziata la corsa di tutti verso la migliore Sanità che si può comprare.
La Sanità è oggi la seconda voce più importante per i risparmi dei cinesi. I cinesi, si sa, risparmiamo in media oltre il 50 per cento delle loro entrate e lo fanno in primo luogo per garantire lo studio (sempre a pagamento) ai figli, in secondo luogo per avere fondi per pagarsi l’ospedale in caso di malattia. La riforma sanitaria, mirando a cure gratuite per tutti, vuole anche raggiungere uno scopo economico. Se la Sanità è gratuita, la gente avrà bisogno di risparmiare di meno e potrà spendere di più dando fiato ai consumi nei prossimi anni, quando la Cina dovrà cercare di accelerare la crescita a fronte di una domanda internazionale di merci in declino verticale.