Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 07 Martedì calendario

ENI-GAZPROM ACCORDO DA 5 MILIARDI


Sarà decisamente importante - forse 5 miliardi di dollari di valore - l’accordo che verrà siglato oggi nella capitale russa da Eni e Gazprom, nell’ambito della missione di sistema imprenditoriale organizzata da Confindustria, Istituto del Commercio con l’Estero e Abi.
L’anticipazione è stata data nel corso di una conferenza stampa dal ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola: Gazprom dovrebbe riacquistare dall’Eni una quota azionaria pari al 20% della società petrolifera Gazprom Neft, mentre l’intesa sulla grande distribuzione del gas dovrebbe invece riguardare il gasdotto South Stream.
Eni rilevò nell’aprile 2007 - nell’ambito di un’asta pubblica successiva al fallimento del gigante energetico Yukos - una quota pari al 20% di Gazprom Neft. Immediatamente dopo venne raggiunto un accordo per la cessione della partecipazione a Gazprom entro due anni. Gazprom, monopolista del gas russo, al momento controlla il 75% di Gazprom Neft. E come annunciato sia dal ministro Scajola che dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il gigante energetico russo avrebbe deciso di far scattare l’opzione per l’acquisto del 20% di Gazprom Neft e degli asset russi del gas attualmente in mano a Eni.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters, Gazprom ha trattato con alcune banche statali russe per ottenere il notevole finanziamento necessario all’esercizio dell’opzione di acquisto, che potrebbe costare fino alla discreta somma di 5,5 miliardi di dollari. Le due parti avrebbero peraltro già raggiunto un accordo sul prezzo finale.
Quanto all’intesa sul trasporto e distribuzione di gas, Eni e Gazprom sarebbero in procinto di siglare un accordo per aumentare la capacità del gasdotto South Stream, con la garanzia da parte russa di immettere nel gasdotto un maggiore quantitativo di gas.
Questi e altri accordi - come ad esempio l’annuncio di nuove intese con società russe in ambito ”civile” da parte di Finmeccanica, oppure accordi nel campo della telefonia mobile e delle telecomunicazioni a banda larga - saranno formalizzati oggi nel giorno conclusivo del Forum Italia-Russia, che sarà chiuso dal capo del governo russo Vladimir Putin, mentre non sarà presente Silvio Berlusconi, alle prese con l’emergenza terremoto.
La missione, ha detto il numero uno di Confindustria Marcegaglia, sta avendo un notevole successo: è la più grande di sempre tra quelle finalizzate all’internazionalizzazione organizzata dall’Italia, e prevede la partecipazione di cinquecento imprese, più di mille imprenditori e oltre seimila colloqui ”diretti” fra aziende italiane e possibili partner russi (coordinati dall’Ice) alla ricerca di affari. Tra l’altro - lo ha detto il presidente dell’Abi, l’associazione delle banche italiane, Corrado Faissola - a disposizione delle imprese che vogliono esportare o investire in Russia sono stati messi a disposizione 3,7 miliardi di plafond.
Tutto finalizzato all’obiettivo, conclude il ministro Scajola, «di passare da secondo a primo cliente della Russia».