Roberto Bagnoli, Corriere della sera 8/4/2009, 8 aprile 2009
CASSA INTERGRAZIONE DA RECORD
Crescita record anche a marzo della cassa integrazione, eccezionale quella ordinaria (più 925% a marzo, 589% nel trimestre), molto al di sotto dei picchi degli anni passati quella straordinaria (102% a marzo, 51% nel trimestre): la stessa del 2003, metà rispetto al 1993, quasi un quarto di quella concessa nel 1985. La crisi economica continua a mostrare la gravità della situazione ma i fondi stanziati e a disposizione sono, al momento, più che sufficienti. Secondo le cifre fornite ieri dall’Inps nei primi tre mesi dell’anno sono stati spesi circa 800 milioni di euro per la cassa integrazione ordinaria (Cigo) e 250 milioni per quella straordinaria (Cigs) a fronte di risorse disponibili nel biennio (2009-2010) per 24 miliardi di euro.
Per la cassa integrazione in deroga, cioè quella estesa a una platea di lavoratori storicamente esclusi dalla copertura degli ammortizzatori sociali e che avrebbe dovuto essere il capitolo più critico, la spesa del primo trimestre è stata di 130 milioni di euro. Anche in questo caso molto al di sotto delle risorse finanziarie (8 miliardi in due anni) messe a disposizione grazie all’accordo Stato-Regioni. I tecnici Inps fanno notare come il ricorso eccezionale alla Cigo dimostra che la crisi sia interpretata dalle imprese come congiunturale, dove non si profila lo spettro della drastica ristrutturazione o della chiusura.
Questo non significa abbassare la guardia: a marzo le domande di disoccupazione sono aumentate dello stesso ritmo di febbraio, cioè di quasi del 46%, che porta a un totale di 750 mila le richieste di sostegno per chi ha perso il lavoro nel trimestre contro le 520 mila dell’analogo periodo dello scorso anno. In questo quadro, forse meno negativo di quanto ci si aspettava, ci sono settori che soffrono più di altri: come il meccanico (+1262% di ore di cassa rispetto a marzo 2008), il chimico (+1345%) il legno (+1728%). La Fiat, pur avendo ritirato la Cigo in alcuni stabilimenti, ieri ha comunicato ai sindacati misure straordinarie per i colletti bianchi alla Fga, alla Fpt e alla Iveco di Torino. Quasi mille gli impiegati coinvolti per 13 settimane: andranno in cassa il 4 di maggio e torneranno al lavoro in settembre, dopo le ferie. Critico il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini: «In assenza di piani produttivi, c’è un rischio esuberi coperti dalla Cassa».