Financial Times, 6 aprile 2009, 6 aprile 2009
In momenti di crisi le aziende giapponesi invitano i dipendenti a comprare i loro prodotti. Per i dipendenti, che per cultura non comprerebbero mai un prodotto di una casa rivale, si pone il problema di che cosa acquistare, dato che di solito hanno già comprato tutto quello che producono
In momenti di crisi le aziende giapponesi invitano i dipendenti a comprare i loro prodotti. Per i dipendenti, che per cultura non comprerebbero mai un prodotto di una casa rivale, si pone il problema di che cosa acquistare, dato che di solito hanno già comprato tutto quello che producono. Un manager a cui Panasonic ha chiesto di comprare prodotti per 200mila yen (1.500 euro) ha raccontato di avere acquistato una tv al plasma per sua madre, un altro ha speso 100mila yen per un’apparecchiatura elettrica per l’igiene intima collegata al wc. La Toyota ha uno speciale club di dirigenti, il ”bucho no kai”, con 2.200 membri. A tutti l’azienda ha chiesto di comprare un automobile prima della chiusura dell’anno fiscale (a marzo). Per i giapponesi queste richieste sono normali. L’azienda non chiede nessuna prova che l’acquisto si avvenuto.