Antonella Fiori, L’Espresso, 9 aprile 2009, 9 aprile 2009
Nessuno dei premi letterari italiani gode del prestigio di un Booker, di un Pulitzer, e nemmeno di quello di un Goncourt
Nessuno dei premi letterari italiani gode del prestigio di un Booker, di un Pulitzer, e nemmeno di quello di un Goncourt. Alcuni (lo Strega, il Campiello) servono a vendere più libri. Altri, il Viareggio, riescono spesso a premiare testi importanti che non saranno bestseller o a individuare gli esordienti destinati al successo (Roberto Saviano, nel 2006). Simile la funzione del premio Narrativa Bergamo. Altri ancora, sono semplicemente un modo per indurre i media a parlare dei libri. Rientra in quest’ultima categoria il più antico dei premi letterari italiani, nato durante una riunione tra amici in una trattoria in via Bagutta a Milano, nel 1926. Ancora oggi il Bagutta (25 mila euro finanziati da uno sponsor; vincitore 2009 Melania Mazzucco), viene assegnato ogni anno nel corso di una cena da una giuria non sono solo di critici. Il presidente è Isabella Bossi Fedrigotti. Il Premio Viareggio Repaci è invece assegnato all’autore dell’opera di narrativa, di poesia e di saggistica che la giuria di intellettuali e critici ritiene la più valida pubblicata da un autore italiano vivente. Le opere sono segnalate per iniziativa dei commissari. Fondato e presieduto fino alla sua morte nel 1985 da Leonida Repaci, si tratta di un premio che è stato dominato sempre dalle figure dei suoi vari e molto prestigiosi presidenti: Natalino Sapegno, Cesare Garboli, Enzo Siciliano fino a Rosanna Bettarini (vincitore narrativa 2008: Francesca Sanvitale). Tradizionale Premio dei Librai, invece, il Bancarella di Pontremoli, nato nel 1952 è assegnato da una giuria di librai che tra una sestina di testi (di autori italiani e stranieri) sceglie il libro che nell’anno precedente ha ottenuto allo stesso tempo sia il maggior successo di vendite che di merito. Il vero valore del premio è l’acquisto da parte del comitato organizzatore di un certo numero di copie da destinare a biblioteche pubbliche, scolastiche e carcerarie (vincitore 2008: Valerio Massimo Manfredi). Poi c’è il Campiello, istituito nel 1962 per volontà degli industriali veneti. Il premio viene assegnato a opere di narrativa italiana. Dopo una prima selezione, partecipano alla fase finale cinque opere segnalate dalla Giuria dei Letterati. La cerimonia conclusiva, si svolge a Venezia, in settembre, nel corso di un gala in diretta tv. Alla giuria tecnica, composta da 14 lettori, è affiancata una giuria popolare formata da 300 lettori scelti tra le diverse categorie sociali e rinnovati ogni anno (vincitore 2008: Benedetta Cibrario). Infine, da segnalare, fondato nel 1985 dallo scrittore Lucio Manganelli e Giuseppe Pontiggia, il premio Narrativa Bergamo. Un gruppo di critici e scrittori – oltre a Klobas, Angelo Guglielmi, Marco Belpoliti e Alfredo Giuliani – sceglie cinque libri che vengono proposti a una giuria popolare. La premiazione è il 29 aprile. Nelle edizioni precedenti sono stati ”scoperti” autori come Roberto Pazzi, Daniele Del Giudice ed Enrico Brizzi.