Eugenio Melotti, Panorama, 9 aprile 2009, 9 aprile 2009
L’invio di sonde ai confini del sistema solare e le missioni su Marte fanno supporre che la Luna abbia ormai pochi segreti
L’invio di sonde ai confini del sistema solare e le missioni su Marte fanno supporre che la Luna abbia ormai pochi segreti. Eppure, la mappa completa e dettagliata della sua superficie, con una risoluzione di 15 km, è stata tracciata solo ora da un gruppo di ricerca nippoamericano, e pubblicata su Science. Grazie all’altimetro laser Lalt, a bordo del satellite giapponese Selene, sono stati scoperti nuovi crateri ai poli ed effettuate dettagliate misurazioni topografiche, sia del lato visibile dalla Terra sia di quello nascosto. Il punto più alto, 11 km, è sulla sponda meridionale del bacino di Dirichlet-Jackson, mentre il più profondo, una decina di chilometri, è sul fondo del cratere Antoniadi, polo sud. La mappa ha anche permesso di misurare la rugosità della superficie, per calcolare la rigidità della crosta. Questa è risultata molto poco flessibile rispetto a quella terrestre, suggerendo l’assenza di acqua o altri liquidi, anche in profondità. Ora l’attenzione si sposta su Marte. La rigidità della sua crosta è intermedia fra quella terrestre e quella lunare, perciò gli esperti ritengono che se c’è ancora acqua deve trovarsi molto in profondità.